Medici senza Frontiere, Darfur meridionale, MSF riprende le attività a Muhajariya

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Sono 35mila le persone colpite dai pesanti combattimenti scoppiati nella zona nelle ultime settimane

Khartoum / Roma, 19 febbraio 2009 Dopo quattro settimane di assenza forzata, un team di Medici Senza Frontiere (MSF) è rientrato a Muhajariya, nel Darfur meridionale, dove, secondo le stime, circa 35mila persone sarebbero state colpite dai pesanti combattimenti che hanno interessato la zona. A metà gennaio, gli scontri tra due gruppi ribelli avevano costretto MSF ad evacuare la maggior parte del proprio team medico a Nyala, città capoluogo della regione, a circa 80 km di distanza. Durante i primi giorni di combattimento, la base di MSF è stata completamente distrutta da un incendio. La clinica di MSF però non ha subito danni e ha continuato a funzionare.

MSF ritiene i gruppi ribelli responsabili dei danni provocati alla base di MSF nel periodo in cui essi detenevano il controllo della città.

Le attività di MSF stanno ripartendo a pieno regime. A partire dal secondo giorno, il numero dei pazienti negli ambulatori è già raddoppiato. MSF prevede di aumentare il proprio personale sul posto e di ripristinare le cliniche nelle vicine aree di Labado e Um Shegeira. Il responsabile delle operazioni di MSF in Sudan, Reshma Adatia, si trova attualmente a Muhajariya: “Il governo appena insediato in Sudan ha accolto con favore la ripresa delle nostre attività” ha affermato. “Il nostro obiettivo è di riportare il nostro intervento ai livelli precedenti all’evacuazione”.

Durante l’assenza di MSF, la popolazione che vive  a Muhajariya e nelle sue immediate vicinanze è stata duramente colpita dalla violenza. I civili sono stati lasciati senza assistenza medica e sostegno nutrizionale; solo una minima parte del team sudanese di MSF è rimasto a Muhajariya e ha continuato a fornire cure mediche di base.

“La popolazione in città sembra essersi dimezzata. Non sappiamo dove si trovino le persone, ma cercheremo di seguirle ed assisterle comunque in caso di bisogno. La popolazione sembra fuggita precipitosamente, senza riuscire a portare quasi nulla con sé. Temiamo che possano aver presto un urgente bisogno di assistenza medica” aggiunge Reshma Adatia .

Più a nord, intanto, si registra un nuovo afflusso di sfollati giunti nei campi intorno ad Al-Fasher, dove MSF fornisce assistenza medica a circa 7mila profughi. Il team ha distribuito inizialmente un kit di base alle famiglie costrette ad abbandonare tutti i propri averi. Considerato il continuo afflusso di persone, MSF prevede di continuare le distribuzioni e di aumentare la fornitura di cure mediche.

MSF a Muhajariya

Dal luglio 2004, MSF fornisce assistenza medica nella città di Muhajariya e nelle zone limitrofe. Nel 2008, MSF ha effettuato oltre 54mila visite mediche all’interno degli ospedali e negli ambulatori; nel reparto di maternità quasi 6500 donne hanno ricevuto assistenza medica e dato alla luce circa 300 bambini. Il programma nutrizionale di MSF ha curato oltre 1000 bambini. MSF ha allestito, inoltre, una clinica mobile nei pressi di Labado e Um Shegeira. Nell’area di Al Fasher, nel Darfur meridionale, MSF fornisce assistenza medica a circa 33mila sfollati nei campi profughi di Shangil e Shadat e nei villaggi circostanti.

MSF in Darfur

MSF è presente in Darfur dal 2004. Sono 2mila gli operatori umanitari di MSF al lavoro in Darfur, dove offrono assistenza sanitaria a centinaia di migliaia di persone.


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Scritto da Staff_NelParmense

Febbraio 19th, 2009 at 7:59 pm