Sudafrica, Mondiale 2010 HALFTIME, LA BATTAGLIA CONTRO L’AIDS NON E’ FINITA

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Domani, venerdì 2 luglio a Johannesburg torneo di calcio fra pazienti affetti da HIV/AIDS e personale di MSF per ricordare che la battaglia contro l’AIDS non è finita

Johannesburg / Roma 1 luglio 2010Un torneo di calcio a cinque che riunisce pazienti affetti da HIV/AIDS e operatori umanitari di Medici Senza Frontiere (MSF) impegnati nei progetti di lotta all’AIDS in Sud Africa, Mozambico, Swaziland e Zimbabwe. Il torneo HALFTIME, è in programma per domani, venerdì 2 luglio dalle 10.30 a Johannesburg, presso il Newton Park. 6 squadre miste, per un totale di 30 partecipanti, si sfideranno per tutta la giornata dando vita ad un mini-torneo.

Le sei squadre si affrontano sul campo unite da un obiettivo comune: ricordare al mondo che la lotta all’Hiv/Aids non è finita e per chiedere ai donatori internazionali insolventi di rispettare i loro impegni presi per il finanziamento delle cure antiretrovirali salvavita in Africa.
Le squadre del torneo HALFTIME si sono allenate duramente, non solo per vincere ma anche per dimostrare che le cure antiretrovirali danno una seconda possibilità di vita e l’opportunità di poter giocare a calcio e quindi di poter condurre una vita normale.

HALFTIME è un’iniziativa di sensibilizzazione per ricordare che la battaglia per la lotta all’HIV/AIDS non è finita:  si stima che 5,7 milioni di sudafricani siano sieropositivi e che la coinfezione tubercolosi TBC–HIV, sia la prima causa di morte tra i pazienti sieropositivi. Nel paese dove si stanno giocando i mondiali di calcio, oltre un milione di persone non ha accesso alle cure antiretrovirali. Inoltre negli ultimi mesi, si è assistito al calo dei finanziamenti da parte dei donatori istituzionali, per sovvenzionare le cure e i trattamenti antiretrovirali a livello mondiale, come MSF ha denunciato nel recente rapporto “No time to quit:

HIV/AIDS treatment gap widening in Africa” (link a: http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=2360&ref=listaHomepage).

Con questa iniziativa MSF vuole sottolineare la determinazione e l’impegno delle persone che lavorano in prima linea nella lotta contro l’HIV/AIDS e intende inoltre dimostrare l’importanza vitale delle cure antiretrovirali di fronte ad una malattia che uccide ogni anno 2 milioni di persone al mondo.

Attraverso il proprio lavoro medico umanitario nella maggior parte dei paesi più colpiti dall’HIV in Africa Subsahariana, MSF ha osservato negli ultimi 18 mesi una pericolosa involuzione da parte dei donatori internazionali. Dopo anni di impegni finanziari e di volontà politica di combattere l’HIV/AIDS, i donatori sembra vogliano ora tirarsi indietro, lasciandosi alle spalle le persone che ancora hanno bisogno di cure salvavita.

“Voglio dimostrare al mondo che essere sieropositivo e vivere con questa malattia significa poter fare tutto”, racconta Jabulane Justice Mabuza del HIV Conquerordallo Swaziland.

Oltre alla manifestazione principale che si terrà a Johannesburg, MSF darà luogo ad iniziative parallele in Svizzera, Belgio, Germania e Malawi.

Medici Senza Frontiere lavora in Sud Africa da undici anni e cura 11mila pazienti affetti da HIV/AIDS somministrando loro farmaci antiretrovirali (ARV) a Khayelitsha, baraccopoli nei pressi di Città del Capo. MSF gestisce anche progetti di sostegno agli immigrati che sempre più numerosi raggiungono il Sud Africa, a Johannesburg e Musina.

I pazienti e gli operatori umanitari di MSF che partecipano al torneo sono disponibili per interviste.

Per informazioni:

Medici Senza Frontiere Italia (Ufficio Stampa) tel. 06.44.86.921 –  334.6538545  – 335.8489761 – 349.8132110

Medici Senza Frontiere  Sudafrica: Baikong Mamid,mobile +27 79 872 2950 –  baikong.mamid@joburg.msf.org; PK Lee +27 76 186 8156 – pk_lee@msf.org.hk

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Scritto da Staff_NelParmense

Luglio 1st, 2010 at 7:19 pm

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