L’acqua della Bassa è buona da bere

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EmiliAmbiente SpA presenta il report sulle analisi 2010. Quasi 300 controlli per 7.714 parametri considerati: nei campioni prelevati dalla rete solo un caso – immediatamente risolto – di sforamento dei limiti di legge (concentrazione ferrosa)

Fidenza, aprile 2011 – L’acqua che scorre dai rubinetti della Bassa? Controllatissima, forse più di quella in bottiglia. E di ottima qualità: la conferma più recente arriva dalla relazione stilata dal laboratorio a cui EmiliAmbiente SpA affida le analisi chimico-microbiologiche dell’acqua prelevata dalla rete e dai pozzi dei tredici comuni di cui gestisce il servizio idrico.
«Nel 2010 – spiega a questo proposito Andrea Chiari, Responsabile del Laboratorio Analisi di EmiliAmbiente SpA – abbiamo svolto complessivamente oltre
290 controlli, registrando 7.714 parametri. Le verifiche riguardano campioni prelevati in due situazioni differenti: nelle nostre centrali di captazione (ovvero nei pozzi di San Donato, Priorato e Parola) e in diversi punti della rete. Questo significa che controlliamo l’acqua sia prima che dopo la sua disinfezione, svolta con biossido di cloro e ipoclorito di sodio: un composto molto volatile e fotosensibile che non altera le caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua ma solo quelle organolettiche. In altre parole, lascia qualche traccia solo nel sapore dell’acqua, eliminabile lasciando aperta la bottiglia per una mezzora».

Nei 158 controlli chimici e microbiologici sull’acqua già disinfettata (prelevata cioè da diversi punti della rete) in tutto il 2010 si è registrato solo un caso di sforamento dei limiti previsti dalla legge, relativo alla concentrazione del parametro “ferro”. Il campionamento di controllo successivo ha poi dato esiti positivi. 125 sono invece i controlli svolti sull’acqua prelevata nei pozzi, e quindi non ancora disinfettata: la presenza di indicatori batteriologici rilevati in alcuni casi specifici è stata completamente risolta con la disinfezione, come dimostrano i dati sull’acqua prelevata dalla rete.

Acqua buona da bere, dunque, visto che tutti i parametri monitorati sono ben al di sotto dei limiti di legge. Anche i due “sorvegliati speciali” per la salute di chi beve dal rubinetto: i nitrati e il tetracloroetilene.

«I nitrati – spiega Chiari – sono uno dei parametri maggiormente tenuti sotto controllo perché possono essere pericolosi per l’infanzia o l’età avanzata: derivano dalla concimazione chimica delle coltivazioni agricole, specialmente quelle molto intensive come il pomodoro o il mais, e il limite fissato dalla legge è 50 milligrammi al litro. Pur registrando, negli ultimi tre anni, un lieve aumento della loro concentrazione, nei pozzi di EmiliAmbiente (dati marzo 2011) il valore si aggira in media attorno ai 35 milligrammi al litro».

Il limite di legge previsto per il tetracloroetilene, che è un agente chimico dovuto all’inquinamento antropico è invece pari a 10 microgrammi al litro; nelle analisi effettuate a marzo 2011 sulla rete questa sostanza era inferiore a 0,01 microgrammi al litro. «I controlli svolti sulla centrale di captazione di Priorato – aggiunge poi Chiari – hanno qui rilevato la presenza di una maggiore concentrazione di questo inquinante nell’acqua, problema risolto con l’applicazione di filtri a carboni attivi. Anche i dati dei controlli sull’acqua prelevata prima del passaggio ai filtri sono positivi: negli ultimi cinque anni si nota una leggera diminuizione, questo fa sperare che la fonte inquinante si sta esaurendo».

Il sistema di controlli garantito dall’azienda – sottolinea Emiliano Occhi, Presidente di EmiliAmbiente SpA – rivela una gestione del territorio sempre più improntata sul rispetto dell’ambiente; occorre proseguire con decisione su questa strada, con politiche e leggi adeguate specialmente per quel che riguarda la gestione delle potenziali fonti inquinanti a tutela delle acque di falda”.

Le tabelle dei risultati delle analisi di EmiliAmbiente vengono pubblicate periodicamente sul sito www.emiliambiente.it, in modo da essere a disposizione di tutti i cittadini; anche la relazione complessiva sulle analisi 2010 è visibile nella stessa sezione del sito. «Ai controlli compiuti dall’azienda – precisa Chiari – si aggiungono le analisi svolte dagli organi deputati, che sono Ausl e Arpa: il risultato è un piano di campionamento che punta a coprire temporalmente e spazialmente l’intera rete idrica dei nostri comuni».


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Scritto da Staff_NelParmense

Maggio 11th, 2011 at 1:15 am

Pubblicato in Notizie Parmensi

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