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SOMMINISTRAZIONE DI PSICOFARMACI AI BAMBINI IN ITALIA, NESSUNA EVIDENZA DI EFFICACIA: “MONITORAGGIO CARENTE, I BAMBINI SONO A RISCHIO”

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 Giu_le_mani_dai_bambini_logo_press 20 novembre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia 2014 si fa il punto sulla somministrazione di psicofarmaci a bambini e adolescenti in Italia. Poma (Giù le Mani dai Bambini®) “Non esistono a tutt’oggi dati certi sull’efficacia di questi farmaci, le uniche certezze sono i potenziali gravi effetti collaterali. Si trattano bambini per anni con psicofarmaci, ma non uno è stato mai ‘curato’, perché interrompendo la somministrazione tornano tutti i disturbi che il bimbo aveva prima della terapia: perché si continuano a correre rischi e a spendere soldi pubblici per cure senza prove di reale efficacia?”

Mentre in tutto il mondo si celebrano i festeggiamenti della Giornata Mondiale dell’Infanzia delle Nazioni Unite, in Italia prosegue il confronto tra le autorità di controllo sanitario – Ministero della Salute ed Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – e “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org).
Nel corso uno scambio di corrispondenza tra l’Agenzia e il Comitato, sono emerse le carenze nel monitoraggio sull’efficacia degli psicofarmaci somministrati in Italia, come dichiara Luca Poma, giornalista e portavoce del Comitato: “Gli studi pre-marketing  e post-marketing per testare la sicurezza ed efficacia dei farmaci sono carenti, sia per numero di soggetti coinvolti che per la brevità della sperimentazione. Nonostante ciò, le autorità di controllo sanitario italiane a tutt’oggi non hanno ancora raccolto – in anni di somministrazione di psicofarmaci ai bambini – dati certi sull’efficacia di questi contestati prodotti, ovvero: quali reali benefici hanno apportato ai minori queste terapie, a parte una riduzione artificiale e transitoria dei sintomi? Quante risorse pubbliche sono state utilizzate per cure farmacologiche che non risolvono nulla, ma espongono i minori a rischi, e finiscono per negare ai soggetti interessati dal disturbo alternative terapeutiche non farmacologiche, pregiudicate dall’uso continuativo di questi prodotti? In nessuno degli studi fin qui pubblicati si espongono dati statistici sull’efficacia di questi farmaci. Quanti bambini e adolescenti sono stati a tutti gli effetti “curati” in via definitiva in questi anni?
Non ci è dato saperlo.
Manca qualunque dato che dimostri un concreto miglioramento nelle relazioni interpersonali e nelle capacità di apprendimento scolastico, o un aumento nell’autonomia e nell’autostima, obiettivi questi che erano alla base delle motivazioni che hanno giustificato la messa in commercio di questi psicofarmaci per bambini. L’unico dato davvero certo è il fatturato che hanno generato a favore delle multinazionali farmaceutiche che – in modo spregiudicato – continuano in tutto il mondo a basare una parte sostanziale del proprio business nello spaccio di farmaci psicoattivi e derivati delle anfetamine –
prosegue Poma – che vengono somministrati a bimbi e adolescenti per migliorare le loro performance scolastiche o per normalizzare il loro comportamento troppo agitato, distratto o aggressivo”

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Scritto da Staff_NelParmense

Novembre 20th, 2014 at 6:16 pm