Comunicato associazioni ambientaliste su conferma sequestro Mall dal Riesame

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Il Riesame conferma una situazione vistosamente irregolare,

le associazioni ambientaliste hanno svolto un corretto ruolo di denuncia

La decisione del tribunale del riesame di mantenere il sequestro del cantiere del Mall di Baganzola, nonostante le richieste di riapertura da parte dei promotori immobiliari, conferma i dubbi che Legambiente, WWF e ADA hanno sollevato da tempo in merito alla legittimità del permesso di costruire rispetto alle norme di sicurezza dell’aeroporto. È l’ennesima tegola sulla città e non è dunque elemento per cui esultare. C’è comunque la consapevolezza da parte delle associazioni di avere svolto a pieno un corretto ruolo di denuncia di una situazione vistosamente irregolare.

Questo ci porta a dire che a maggiore ragione l’Amministrazione comunale di Parma avrebbe dovuto ascoltare il nostro appello di ritirare in autotutela i permessi di costruire del Mall come d’altronde suggerito anche dall’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) con una comunicazione ufficiale inviata al Comune il 23 aprile scorso. Questo avrebbe quantomeno consentito di fermare il cantiere allo stato iniziale riducendo l’ammontare delle opere e dei lavori per i quali il Comune rischia ora una colossale richiesta di risarcimento danni.

Si è preferito proseguire come se niente fosse, sperando che rimanesse tutto coperto con il risultato che ora il Comune è molto più esposto. Dopo il Ponte Nord e tante altre opere incompiute disseminate per la città, si profila così il rischio dell’ennesimo scheletro di cemento che si erge a testimoniare lo spreco di risorse e i limiti delle Amministrazioni cittadine a svolgere il proprio ruolo di regolatore nell’interesse di tutti.

In questa situazione appare stridente che Comune e Regione sostengano con stanziamenti di milioni di euro sul proprio bilancio, un progetto di allungamento della pista e di riconversione a cargo dell’aeroporto che, da un primo esame degli elaborati presentati per la Valutazione di Impatto Ambientale, appare del tutto carente sul piano delle compensazioni ambientali e della risoluzione delle interferenze, per non parlare degli aspetti di sicurezza legati ai rischi della navigazione aerea. Basta dire che con l’allungamento della pista, l’autostrada e la linea ferroviaria ad alta velocità verrebbero a ricadere nelle zone A di massima tutela, mentre buona parte dell’abitato di Baganzola, comprese le scuole, si ritroverebbe in zona B, dove invece gli insediamenti e le attività antropiche dovrebbero essere ridotti al minimo.

E mentre si rincorre la chimera dell’aeroporto cargo, Parma perde ancora una volta, letteralmente, il treno: con il nuovo orario di Trenitalia saliranno a 101 i treni ad alta velocità sulla tratta Milano-Bologna. Solo uno si fermerà a Parma, nonostante le decine di milioni spesi per le interconnessioni tra linea storica e alta velocità. Una situazione su cui riflettere e che fornisce un’idea delle scelte per nulla strategiche fatte negli ultimi vent’anni in tema di infrastrutture di trasporto e di mobilità. Tema che verrà trattato nel convegno “Le infrastrutture utili”, organizzato da Legambiente Emilia Romagna per sabato 24 novembre dalle ore 10.00 presso la sala conferenze della Fondazione MonteParma.

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Scritto da Staff_NelParmense

Novembre 22nd, 2018 at 8:06 pm

Pubblicato in Notizie Parmensi,Politica

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