L’astensionismo attivo

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Se ti astieni non recandoti alle urne

il tuo non voto non fa percentuale. Tuttavia questo significa che le elezioni sarebbero valide e verrebbero contati solo i voti di chi si è recato alle urne poiché il nostro sistema elettorale non prevede un quorum entro il quale sono valide o non valide le elezioni. Se si astengono tutti gli italiani tranne dieci, quei dieci voti rappresenterebbero tutto il paese intero.

Se ti astieni consegnando scheda bianca o scheda nulla

il tuo voto costituisce percentuale votante e, anche se tu hai deciso di non votare per nessuno e/o per Francesco Totti e/o disegnare qualche simbolo evocativo la morale dei nostri politici sulla scheda, tutte le schede bianche e nulle si andranno a ripartire alla fine dei conteggi come premio di maggioranza. Ciò vale a dire che, il partito che alle elezioni ottiene qualche centinaia di migliaia di voti in più, prende dei seggi in più ricavati da quel cumulo di schede bianche o nulle. Dunque, annullando o lasciando in bianco la scheda potreste assegnare un seggio in più a qualcuno che non ti è simpatico per nulla e che non svolge il ruolo di tuo rappresentante da te liberamente delegato.

Se ti astieni recandoti alle urne, facendoti vidimare il certificato elettorale, afferrando la matita e l’elenco di simboli strani che ti consegnano e poi dichiarando esplicitamente di rinunciare al voto e chiedendo di verbalizzare questa volontà,

questo andrebbe a rallentare le operazioni di voto e di scrutinio, perché per ogni scheda elettorale rifiutata sarà obbligatorio per gli scrutinatori compilare un verbale e, ancora, rende il tuo voto non attribuibile ad alcuna fazione politica che presenta in queste elezioni la propria candidatura in quanto la legge consente solo l’attribuzione delle schede contenute nell’urna al momento dell’apertura della stessa. Ciò creerebbe inoltre una discrepanza tra percentuale votanti e voti attribuibili e di conseguenza un problema complesso di delega di rappresentanza.

Ovviamente se tale scelta fosse fatta da un gran numero di cittadini, se la quantità di schede rifiutate raggiungesse la quota di voti necessaria per l’attribuzione di un seggio, tale seggio non potrebbe essere attribuito.

Questo piccolo manuale dell’astensionismo è solo un piccolo sforzo fatto da un gruppo di cittadini onesti in una dilagante illegalità (il)legittima che pervade le aule del Parlamento, le sedi della Pubblica Amministrazione, Comuni, Municipi, Regioni e Province.

Il nostro sforzo può avere solo un effetto placebo su un sistema democratico come quello italiano che non ci dà la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica e sociale del nostro paese, ma ci relega solo ad apporre una crocetta su di un simbolo una volta ogni cinque anni (se va bene anche una volta ogni anno e mezzo).

I problemi vanno ben al di là di un semplice rifiuto del voto, ma se questo può essere l’inizio di un rinnovamento del senso dello Stato, che non è quello di arricchire dieci persone sulle spalle di 10.000, ma è quello di vivere serenamente in comunità per darsi una mano a vicenda, darsi delle regole di pacifica e florida convivenza, bene!, questo dipenderà anche da ciò che deciderai di fare tu il 12 e 13 aprile 2008. Ricordati inoltre che noi siamo 10.000, loro, la casta, i furbetti, i parolai da salotto bene indagati per mille misfatti e mai puniti, sono solo in 10.


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