Di Sandro Bugialli

Lodo Alfano (cioè l’immunità per le quattro cariche più importanti dello Stato): missione compiuta

Rifiuti Napoli (una questione di sostanza, ma anche di immagine per la propria carica di presidente del consiglio, e anche perché l’aveva promesso in campagna elettorale): missione compiuta

Questione Alitalia (altra questione di sostanza ma anche di immagine visto che era stato proprio lui, Berlusconi, a far saltare la trattativa con Air France): missione compiuta.

Intercettazioni (vale a dire bavaglio per la stampa): missione (di Berlusconi) non ancora compiuta, i lavori sono in corso, aiutati anche da una (sospetta?) solidarietà esternata a Prodi in occasione delle intercettazioni sull’ex capo di governo pubblicate proprio da un settimanale che fa riferimento al suo megaimpero.

No, il Cavaliere non fa, come dice Obama (si spera prossimo presidente degli Stati Uniti) la politica dal basso. Lui fa la fa dall’alto. La possibilità di scansare qualche processo, Napoli, le intercettazioni, tutta roba che in primis interessa a lui.

Ma cosa hanno fatto finora Berlusconi e il suo governo per andare incontro alle legittime attese della gente? Niente o quasi niente. Ha sì abolito l’Ici (cosa già in parte attuata dal centrosinistra) ma per il resto Silvio sembra impegnato solo nella difesa dei suoi propri interessi e della propria immagine.

La notizia è di queste ore: i consumatori in seguito alla crisi economica sono costretti a ridurre le spese, nel mese di giugno sono crollate le vendite al dettaglio. Meno 3,4 per cento su base annua, meno 0,5 per cento su base mensile. Cosa vuol dire tutto questo? Cosa significano questi due drammatici numerini?  Che l’Italia che lavora in fabbrica, l’Italia che lavora nei ministeri, l’Italia che lavora negli uffici, l’Italia a reddito fisso, l’Italia dei precari, l’Italia dei pensionati, l’Italia che paga le tasse fino all’ultima lira, l’Italia in generale non ce la fa più. Non ce la fa più a tirare avanti, non ce la fa più ad arrivare alla terza settimana, non ce la fa più a sostenere i costi dei servizi, gli aumenti dei generi di prima necessità, che comincia a rinunciare a quello a cui può rinunciare come generi alimentari costosi e vestiario. Per non parlare di altri generi di non prima necessità e del turismo.

Ecco, di fronte a questo dato allarmante, fornito ora dall’Istat (non certo un covo di comunisti) ma che nel Palazzo qualcuno già conosceva forse da un po’ di tempo, cosa fanno Berlusconi e il suo governo, cosa hanno predisposto per un autunno che si annuncia drammatico? Niente assolutamente niente. Perché loro, la politica la fanno dall’alto. Alitalia, Lodo Alfano, Napoli, ecc. E intanto vanno in vacanza, chi alle Maldive, chi in Sardegna, in una delle tante ville a disposizione, chi a fare immersioni in zone proibite di Giannutri.

Cari signori, questa è l’Italia di oggi. Avete sentito un impegno contro il caroprezzi, avete sentito un impegno per contenere i costi della benzina e dei servizi, avete sentito un impegno contro l’evasione fiscale, contro quelli che non pagano le tasse ed esibiscono (basta andare in qualsiasi porticciolo) barche da capogiro e cafonalSuv? Avete sentito un impegno a far pagare le tasse a tutti e ridurre quelle dei lavoratori a reddito fisso e ai pensionati? Forse ero distratto ma io non ho sentito nulla di tutto questo. Così come non l’hanno sentito milioni di italiani ai quali non frega niente del lodo Alfano, di Napoli (“che se la tolgano da soli la spazzatura i napoletani senza rompere le scatole allo Stato” frase ascoltata più volte) di Alitalia, perché tanto ci sono le compagnie low cost che costano meno e funzionano meglio.

La gente vuole pane a buon mercato (e non brioches come suggeriva Maria Antonietta poco prima di essere decapitata), vuole pasta a buon prezzo, vuole servizi adeguati, vuole capire dove vanno a finire i soldi delle tasse, vorrebbe tornare a risparmiare qualcosa per crescere meglio i propri figli. Avete sentito niente di tutto questo? Io no.

Però i signori del Palazzo devono stare attenti a sottovalutare questi problemi. Perché all’improvviso la campana potrebbe suonare anche per loro, così come è suonata all’improvviso per tanti governanti del passato remoto e del passato molto prossimo.

“” Quotidiano.net “”

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Comments

One Response to “Consumi, Italia in ginocchio. Ma il governo pensa ad altro”

  1. admin on Agosto 30th, 2008 09:14

    l’Italia non è tra gli stati falliti perché i suoi citadini pagano ogni anno 33 miliardi DI INTERESSI sul debito pubblico, 50% dei quali all’estero. Se smettiamo di pagarli finiamo come l’Argentina.

    Il debito pubblico è un prestito che lo stato chiede per ripianare la propria bancarotta. Lo stato itaglione, guidato dalla cosca dei suoi “uomini” politici, ha fatto bancarotta in vari modi, tutti rivolti a consolidare il proprio potere. Alcuni esempi?
    1) dando le pensioni a vita ai 40enni e 50enni
    2) assumendo 30000 forestali in calabria
    3) assumendo 50000 dipendenti della regione in sicilia
    4) dando l’invalidità ai giocatori di calcio
    5) costruendo cattedrali nel deserto sotto la guida di schifosi boiardi come prodi, per dare l’illusione di uno sviluppo inesistente.

    Ora la cosca dei nostri “uomini” politici continua nella propria opera in vari modi
    1) dilatando se stessa, i propri costi e la propria clientela a dismisura
    2) facendo affari con la criminalità organizzata, che nel frattempo è diventata il primo esercito del paese

    e noi pantaloni poveracci cosa facciamo?
    1) PAGHIAMO gli interessi, e solo quelli, di un debito che non accenna a calare, ovviamente, visto quanto sopra esposto,
    e
    2) litighiamo tra noi, perché siamo biliosi come vecchie zitelle.

    La ragione di tutto questo?
    ABBIAMO DELEGATO IL POTERE ALLA COSCA.
    IL POTERE APPARTIENE A NOI.
    QUESTO E’ L’UNICO PRINCIPIO DA SEGUIRE PER FARE A BRANDELLI QUESTO STATO DI MERDA.