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Colombia, migliaia in fuga dal conflitto nel Nariño MSF chiede maggiore assistenza per tutti gli sfollati

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsBogotà/Roma, 26 ottobre Il conflitto armato si sta intensificando ogni giorno di più in gran parte del territorio del dipartimento di Nariño, nel sud-est della Colombia, dove diversi gruppi armati si fronteggiano per il controllo di un territorio strategicamente importante, anche per la presenza delle coltivazioni di coca. Secondo i dati ufficiali, dall’inizio dell’anno fino alla fine di settembre, più di 12.400 persone sono dovute fugire all’interno del Nariño, una situazione di emergenza che lo Stato colombiano non riesce a gestire. Nella maggior parte dei casi, gli sfollati ricevono poca o addirittura nessuna assistenza nei primi giorni dopo il loro arrivo nei luoghi in cui si rifugiano.

Dallo scorso giugno, Medici Senza Frontiere (MSF) ha assistito le vittime di otto sfollamenti di massa nel dipartimento, dove circa 4mila persone hanno abbandonato le proprie case e sono fuggite in cerca di sicurezza verso i municipi principali. “Assistiamo una popolazione obbligata a fuggire a causa dei continui scontri fra tutti i gruppi armati”, dichiara David Cantero, coordinatore di MSF in Colombia.
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Ottobre 26th, 2009 at 5:55 pm

Yemen, l’ospedale di Razeh colpito da un missile MSF chiede di rispettare le strutture sanitarie

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsC’è urgente bisogno di un ospedale in una zona sicura


Sanaa/Roma, 22 ottobre 2009Nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 ottobre, l’ospedale di Razeh, nel governorato di Saada, è stato colpito da un missile. Il personale e i pazienti sono stati costretti ad evacuare i locali il giorno seguente, nonostante i numerosi feriti bisognosi di costante assistenza medica. Proprio il giorno prima, erano stati ricoverati nella struttura dieci pazienti con ferite provocate dagli scontri, compresi sei bambini e due donne.

Medici Senza Frontiere (MSF) rinnova il suo appello alle parti coinvolte nel conflitto affinché garantiscano il rispetto per le strutture mediche e rendano le cure facilmente accessibili ai pazienti.


MSF dal 2007 lavora in collaborazione con il Ministro della Salute in due ospedali ad Al Talh e Razeh, nel governorato di Saada, fornendo cure mediche e chirurgiche gratuite. Nonostante le difficoltà, le attività sono andate avanti ininterrottamente fino ad ora, grazie ad un accordo stretto fra entrambe le parti del conflitto.
Tuttavia il lavoro svolto dai medici diventa impossibile se vengono a mancare anche le condizioni minime di sicurezza.

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Ottobre 22nd, 2009 at 11:30 pm

Medici senza frontiere, Repubblica Democratica del Congo, cresce la violenza contro la popolazione civile nel nord del paese

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Kinshasa / Roma, 14 ottobre 2009Un anno dopo lo scoppio delle violenze nel distretto dell’Haut-Uélé, nel nord della Repubblica Democratica del Congo (RDC), gli attacchi e gli scontri si sono ora estesi a nuove zone, obbligando centinaia di migliaia di persone alla fuga. Le organizzazioni umanitarie non sono riuscite a fare fronte agli enormi bisogni creatisi, ed è ora necessaria un’azione urgente e una maggiore presenza delle organizzazioni umanitarie nelle zone rurali dell’Haut-Uélé e del Bas-Uélé, sostiene Medici Senza Frontiere (MSF).

Dalla fine del 2008, la popolazione civile dell’Haut-Uélé e del Bas-Uélé è rimasta intrappolata in un drammatico ciclo di violenze legate agli attacchi perpetrati dal gruppo ribelle ugandese della Lord’s Resistance Army, e all’offensiva contro questo da parte delle forze armate congolesi e ugandesi. Con il deteriorarsi della situazione, i civili si sono inoltre trovati a subire sempre più frequenti fenomeni di banditismo.

La popolazione locale è l’obiettivo delle violenze: omicidi, rapimenti e abusi sessuali”, dichiara Luis Encinas, coordinatore delle operazioni di MSF in Africa centrale. “Stiamo parlando di tattiche di violenza il cui obiettivo è quello di terrorizzare le persone.

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Ottobre 14th, 2009 at 4:53 pm

Emergenza in Asia, oltre 60 operatori di MSF sui luoghi del disastro in Indonesia, Samoa e Filippine MSF invia 45 tonnellate di materiale medico e di generi di prima necessità in Indonesia

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsAl lavoro numerose organizzazioni locali e internazionali che sono subito accorse in uno straordinario slancio di soccorso

Manila / Giacarta / Apia, 7 ottobre 2009 – Le équipe di MSF, impegnate nelle Filippine, a Samoa e in Indonesia nelle zone colpite dai disastri nell’individuazione dei bisogni più impellenti non ancora coperti, hanno già avviato le prime visite mediche e la distribuzione di beni di prima necessità.

Inondazioni nelle Filippine: in corso la valutazione dei danni e dei bisogni
Un’equipe di MSF sta valutando la situazione a Tuguegarao, una città del nord, dove sabato 3 ottobre un secondo tifone ha provocato danni ingenti e ucciso 15 persone. Altre equipe concentrano invece la loro attività nella città di Manila e dintorni a una settimana dal passaggio dell’uragano tropicale Ketsana. Secondo dati ufficiali, l’inondazione ha ucciso 300 persone e ne ha messe in fuga 320mila, che si sono rifugiate a Manila e nelle aree limitrofe. Ora che il livello delle acque ha cominciato a scendere, molte persone hanno già deciso di rientrare alle proprie case. Alcune località sono però ancora sommerse e potrebbero passare dei mesi prima che l’acqua si ritiri del tutto. Le attività delle cliniche mobili di MSF e la distribuzione di generi non alimentari (sapone, recipienti e teli di plastica) sono in corso a Laguna Bay, a sudest di Manila, un’area ancora parzialmente sommersa. L’ampiezza dell’area colpita e la sua topografia rendono difficile raggiungere alcune comunità che potrebbero invece avere urgente bisogno di soccorso. Per questo le equipe di MSF si muovono anche con elicotteri e barche.
Due cliniche mobili garantiscono una media di settanta visite mediche al giorno presso alcuni dei 505 centri di evacuazione a Manila e dintorni. Le malattie più diffuse sono la diarrea e le infezioni della pelle. Le nostre equipe mediche hanno attivato un monitoraggio costante in modo da essere pronte nell’eventualità di un’epidemia di malattie legate alle condizioni dell’acqua o a infezioni delle vie respiratorie. “Dopo ogni disastro naturale di grave entità, viene sempre dichiarato lo stato di allarme in relazione ai maggiori rischi epidemiologici”, spiega il  dottor Jean Rigal, dirigente medico di MSF. “Di fatto, non sono scoppiate epidemie all’indomani dell’uragano Mitch nel 1998, dello Tsunami nel 2005 e neppure, nello stesso anno, dell’uragano Katrina. Tuttavia non si può escludere che un’epidemia si manifesti in un secondo momento, se la malattia covava da tempo, se viene danneggiato il sistema sanitario locale o quello di distribuzione delle acque potabili, o ancora se la gente viene costretta a vivere in spazi ristretti all’interno di campi di emergenza. Ecco perché è necessario istituire un valido sistema di monitoraggio.”. In ogni caso, i rischi sanitari collegati allo stato di abbandono dei cadaveri, di cui si parla spesso come di un pericolo reale, sono relativamente bassi.

Terremoto in Indonesia: in corso la valutazione dei danni e dei bisogni
Circa 40 operatori umanitari di MSF – tra cui chirurghi, infermieri, psicologi e addetti alla logistica – sono al momento impegnati a valutare l’entità dei bisogni a Padang e nell’area limitrofa, soprattutto nella città di Pariaman, dove è andato distrutto il 90% delle abitazioni. Le ultime stime ufficiali, quasi una settimana dopo il violento terremoto che ha colpito l’isola indonesiana di Sumatra, parlano di 704 morti e di un numero ancora imprecisato di persone scomparse, tra le 1.000 e le 3.000. Si contano inoltre circa 800 feriti gravi, oltre a 2.600 feriti in maniera meno importante. Nel complesso, però, sembra che i servizi medici locali siano in grado di affrontare la situazione, grazie anche ai molti ospedali dislocati sul territorio. Le equipe di MSF stanno perciò convogliando i loro sforzi per venire incontro ai bisogni delle aree rurali limitrofe, con il sussidio degli ambulatori mobili e l’avvio della distribuzione di materiale di primo soccorso.

Tsunami a Samoa, Sud Pacifico: in corso la valutazione dei danni e dei bisogni
Un’equipe composta da un coordinatore, uno specialista in igiene dei sistemi idraulici e fognari e uno psicologo hanno visitato la costa meridionale dell’isola Upolu, nell’area compresa tra i villaggi di Lalomanu e Fusi, per una prima valutazione della situazione. Una significativa porzione della costa (tra Lalomanu e Lotofaga) è stata infatti colpita in pieno dal terremoto e dal conseguente tsunami del 29 settembre. Un’altra equipe di MSF sta invece visitando l’isola di Manono, a ovest di Upolu. Essendo raggiungibile solo via mare, a bordo di imbarcazioni, questa area non ha ancora ricevuto alcun soccorso. MSF fornirà assistenza psicologia alle persone colpite dal disastro.

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Ottobre 7th, 2009 at 2:25 pm

TERREMOTO A SUMATRA, L’EQUIPE DI MSF A PADANG

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsGiaKarta/Roma, 5 ottobre 2009 Tre giorni dopo il forte terremoto che ha colpito l’isola di Sumatra (Indonesia) causando circa mille morti, 3mila scomparsi e più di 3mila feriti, sabato 3 ottobre è giunta sul posto la prima equipe di Medici Senza Frontiere (MSF). Sono una ventina gli operatori umanitari – tra chirurghi,  nefrologi, infermieri, psicologi e logisti – che hanno iniziato a valutare i bisogni nella città di Padang e nelle aree circostanti.

I massicci aiuti – forniti sia dalle autorità indonesiane che dall’estero – hanno già raggiunto Padang, la principale città della regione e una delle più colpite dal terremoto. MSF prima ha valutato la situazione negli ospedali della città dove sono stati consegnati gli aiuti, e poi ha iniziato a valutare i bisogni della zona circostante.

Le aree che preoccupano molto sono quella di Pariaman, una delle città più colpite che si trova a circa 50 chilometri da Padang, e le vicine zone rurali, dove gli smottamenti hanno completamente distrutto numerosi villaggi e l’assistenza umanitaria è problematica.

Mentre gli aiuti stanno arrivando a Sumatra, le equipe di MSF stanno cercando di avere accesso alle aree più difficoltose dove l’assistenza non arriva, con l’obiettivo di identificare i bisogni più urgenti.

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Ottobre 5th, 2009 at 2:29 pm

MSF al Festival “Internazionale a Ferrara” dal 2 al 4 ottobre Un week end con i giornalisti di tutto il mondo

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsRoma,  1 ottobre 2009 – Medici Senza Frontiere (MSF) partecipa alla terza edizione di “Internazionale a Ferrara”, organizzato dalla rivista Internazionale e dal Comune di Ferrara. Da venerdì 2 ottobre a domenica 4 ottobre sono in programma incontri e dibattiti con giornalisti di tutto il mondo, mostre fotografiche, proiezioni, spettacoli completamente gratuiti e senza prenotazione: http://festival.internazionale.it/

MSF è presente al Festival con numerosi appuntamenti: dibattiti, presentazione di libri, proiezioni di film e mostre fotografiche. Un’opportunità unica per fare luce sulle crisi dimenticate, sulle storie invisibili di chi è costretto a confrontarsi ogni giorno con la guerra, i disastri naturali, le epidemie, la mancanza di accesso alle cure e ai farmaci salvavita, la fuga come unica via di salvezza. Proprio quest’anno MSF ha lanciato la campagna “Adotta una crisi dimenticata”: www.crisidimenticate.it


“La collaborazione  avviene proprio quest’anno in occasione dei 10 anni del Nobel per la Pace assegnato a MSF nel 1999”,
dichiara Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia. “Abbiamo riscontrato una forte sintonia e complementarietà tra i temi del Festival e i temi di MSF: con Internazionale esiste un confronto costante per capire come riuscire a dibattere serenamente in Italia dei limiti, delle contraddizioni, ma anche dei successi dell’azione umanitaria. Vogliamo aprire una riflessione seria e non retorica sul mondo delle organizzazioni non governative”.

Gli appuntamenti di MSF al Festival:

Venerdì 2 ottobre ore 10.30
(Cinema Apollo)
Apertura Festival con Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale; Walter Dondi, consigliere delgato di Unipolis; Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia; Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara.

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Ottobre 1st, 2009 at 8:45 pm

“Siamo tutti scioccati dalla violenza degli scontri” Dichiarazione di Christine Jamet, capo missione di Medici Senza Frontiere in Guinea

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsConakry, 30 settembre 2009 – “Lunedì abbiamo fornito materiale medico per curare i feriti in diverse strutture sanitarie a Conakry. Quando sono iniziate le violenze tra i manifestanti e le forze militari abbiamo concentrato la nostra azione nelle due strutture sanitarie più vicine agli scontri.

Abbiamo fornito kit medici e risorse umane per gestire tutti i feriti che giungevano nella struttura. Lunedì abbiamo ricevuto circa 300 feriti giunti al pronto soccorso dell’ospedale principale di Donka e ne abbiamo ricevuto 15 nei centri di salute più piccoli.

Al momento ci stiamo preparando per possibili ulteriori violenze. Siamo tutti scioccati dagli scontri a cui abbiamo assistito lunedì, non ci aspettavamo una simile carica di violenza. Quindi non sappiamo cosa accadrà in futuro, preferiamo essere pronti e fornire kit d’urgenza con materiale chirurgico e preparare il personale medico a rispondere in caso accadano altri episodi di violenza. Stiamo mandando due ambulanze in alcuni sobborghi per vedere se ci sono feriti che hanno bisogno di essere trasferiti nelle strutture mediche. Tutti sono sotto shock, non sappiamo cosa ci riserveranno i prossimi giorni”.

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Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.

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Settembre 30th, 2009 at 7:23 pm

MSF assiste le vittime della violenta repressione in Guinea Conakry

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsConakry/Roma, 29 settembre 2009 Ieri centinaia di feriti hanno sovraffollato gli ospedali di Conakry, dopo la violenta repressione di una massiccia protesta scoppiata nella capitale della Guinea. Le equipe di Medici Senza Frontiere (MSF) presenti in città hanno distiribuito materiali medici agli ospedali e ai centri di salute e hanno fornito supporto nell’evacuazione e nel trattamento delle persone ferite. Oggi due ambulanze di MSF stanno raccogliendo i feriti per trasportarli all’ospedale di Donka.

Almeno 300 persone, comprese donne e bambini, hanno chiesto assistenza all’ospedale di Donka, subito dopo che le forze di sicurezza avevano aperto il fuoco su migliaia di dimostranti riuniti in uno stadio. Gli operatori di MSF che stanno supportando il personale dell’ospedale di Donka raccontano che la maggior parte dei pazienti curati presentano ferite provocate sia da spari che da coltellate.  Quattro delle donne curate da MSF hanno raccontato di essere state violentate. Inoltre, ieri, un’equipe di MSF che lavora al centro di salute di Matam ha curato altri 15 feriti, 3 dei quali con ferite da pallottole.

MSF sta inviando altri operatori umanitari in Guinea Conakry per essere pronti rispondere a nuove possibili violenze.


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Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.

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Settembre 29th, 2009 at 9:02 pm

MENTRE L’EUROPA ANNEGA NEL LATTE, I BAMBINI CHE VIVONO NEI PESI COLPITI DALLA MALNUTRIZIONE NON NE HANNO NEMMENO UNA GOCCIA

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsRoma, 25 settembre 2009. Mentre i produttori di latte europei minacciano lo sciopero, gettando via milioni di litri di latte gratuito, Medici senza Frontiere (MSF) richiama l’attenzione sui milioni di bambini che, in Africa e in Asia, sono in pericolo di vita  a causa della mancanza di latte.

MSF chiede ai donatori istituzionali di approfittare del crollo del costo del latte da 4000 a 1800 euro per tonnellata, per cambiare  i programmi di assistenza alimentare tradizionali  per i bambini di età inferiore ai 2 anni, che sono più adatti all’alimentazione del bestiame che a quella dei bambini.

E’ stato testato che quando i bambini non hanno accesso alle proteine animali di base come quelle del latte, il loro cervello si sviluppa meno, così come il sistema immunitario, che li rende così più vulnerabili alle malattie, la loro crescita è molto rallentata e rischiano concretamente di non raggiungere la soglia dei 5 anni.

Ancora oggi i donatori istituzionali continuano a fornire aiuti alimentari sotto forma di cereali che non contengono proteine animali.

Voglio essere chiaro, non stiamo dicendo di inviare l’eccesso di latte europeo nelle zone più colpite dalla malnutrizione in Africa e in Asia, ma se i governi continueranno a fornire cibo che non contiene latte, dovremo protestare allo stesso modo dei produttori di latte,” ha dichiarato Stéphane Doyon, team leader dei progetti di assistenza nutrizionale di MSF. “I bambini che nascono in alcuni paesi poveri rischiano sempre più di non sopravvivere perché dipendono da rifornimenti alimentari che non comprendono latte.”

Gli aiuti alimentari sono legati ai prodotti agricoli in eccesso. Dunque gli alimenti donati vengono scelti in base ai prodotti in abbondanza e non in base ai veri bisogni dei beneficiari. Di conseguenza oggi gli aiuti alimentari sono composti da farina amalgamata  senza nessuna proteina animale, come il latte, e senza nessun minerale essenziale o vitamina. La farina amalgamata è ancora utilizzata anche se la maggior parte dei donatori europei oggi fornisce denaro per acquistare cibo, e non direttamente cibo.

La mentalità sta iniziando a cambiare. MSF supporta il nuovo approccio intrapreso dal World Food Programme (WFP) sulla qualità del cibo che deve essere pari alla quantità. Il WFP ha lanciato un’operazione per puntare l’attenzione sui bambini di età inferiore ai 2 anni e mirare a nutrirli con gli alimenti adatti e comprati, laddove possibile, nei paesi d’origine.

Il tentativo di migliorare la qualità del cibo diretto ai bambini è stato ostacolato dal costo implicito nell’aggiungere latte al tradizionale impasto. Da quando i fondi monetari a disposizione del WFP per acquistare cibo sono diminuiti del 50%, l’organizzazione si sta confrontando con una battaglia finora persa  per ottenere il denaro necessario a migliorare la qualità degli aiuti alimentari diretti ai bambini.

MSF si confronta con le conseguenze mediche legate agli aiuti alimentari di bassa qualità che arrivano nei contesti in cui operiamo, ma è compito degli stati donatori capire cosa sia necessario cambiare a livello politico per smettere di fornire ai bambini sotto i 2 anni, lo stesso cibo di cui si nutrono gli animali,” ha aggiunto Doyon. “Stiamo semplicemente dicendo che, come si sta cercando una soluzione per i coltivatori che stanno annegando nel latte, è necessario non dimenticare i 178 milioni di bambini malnutriti che non ne hanno nemmeno una goccia.”

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Per informazioni:
Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere 064486921 – 335 8489761 – 3346538545
www.medicisenzafrontiere.it


Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.

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Settembre 26th, 2009 at 1:44 am

Repubblica Centrafricana, MSF interviene nell’emergenza nutrizionale nel sud-est del paese

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsRoma/Bangui,  22 settembre 2009 Una grave emergenza nutrizionale sta colpendo le regioni sud-orientali della Repubblica Centrafricana. La crisi nel settore minerario – dall’oro e dai diamanti dipendono molti abitanti della zona – è stata il colpo finale inferto ad un popolo già estremamente vulnerabile. Medici Senza Frontiere (MSF), sollecitata dalle autorità locali, in un mese ha aperto 4 centri di assistenza nutrizionale a Carnot, Boda, Nola e Gamboula e ha inoltre avviato una serie di programmi ambulatoriali nell’area. La prima fase di valutazione ha rivelato gravi tassi di malnutrizione, in alcune zone oltre la soglia d’emergenza (oltre il 10% dei casi presi in esame). In appena un mese e mezzo oltre 1.300 bambini, la maggior parte affetti da malnutrizione acuta, sono stati presi in cura da MSF.

Un gran numero di pazienti era affetto da complicazioni mediche ed è stato ricoverato. “A Boda e Nola, per esempio, è difficile trovare pazienti colpiti solo dalla malnutrizione, molti infatti arrivano qui colpiti da altre patologie e in condizioni molto gravi. Ci sono numerosi casi di malaria, diarrea, tubercolosi e AIDS che complicano maggiormente le già delicate condizioni dei bambini”, spiega Clara Delacre, coordinatrice del progetto di MSF a Nola.

Sono molti gli elementi che possono spiegare la situazione, uno di questi è la crisi che sta colpendo il settore minerario, fonte principale di sostentamento per la maggior parte della popolazione di quest’area”, aggiunge Clara Delacre. La crisi ha lasciato molti operai delle miniere senza lavoro e senza guadagno. Inoltre, nei mesi scorsi, molti dei commercianti d’oro e diamanti sono stati costretti a cessare le proprie attività. La crisi economica, tuttavia, è solo un fattore temporaneo che ora si è aggiunto alle croniche problematiche della regione: un’alimentazione molto povera a base di cassava, la mancanza di accesso alle cure per gran parte della popolazione e l’imminente stagione delle piogge che rischia di aumentare la diffusione della malaria e di altre patologie.

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Settembre 23rd, 2009 at 9:12 pm

Internazionale a Ferrara 2009 Un weekend con i giornalisti di tutto il mondo

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsMartedì 22 Settembre
ore 12
Sala Stampa Estera
via dell’ Umiltà 83/C
Roma

Presentazione alla stampa della terza edizione di “Internazionale a Ferrara”, organizzato dalla rivista Internazionale e dal Comune di Ferrara, con il supporto di Medici Senza Frontiere (MSF), in occasione del decennale del Premio Nobel ricevuto dall’organizzazione nel 1999. Un weekend con i giornalisti di tutto il mondo in programma da venerdì 2 ottobre a domenica 4 ottobre. Anche quest’anno sono attesi da ogni parte del mondo i grandi nomi del giornalismo e della cultura. Tre giorni di incontri, dibattiti, proiezioni e spettacoli completamente gratuiti. Numerosi gli appuntamenti e le iniziative di MSF.

Interverranno:
Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale
Paola Lanzarini, direttrice della Fondazione Unipolis
Massimo Maisto, vicesindaco di Ferrara
Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia
Roberto Roversi, presidente dell’Arci Ferrara

Per informazioni:  Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere 06 4486921 –  335 8489761 – 349 8132110

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Settembre 22nd, 2009 at 3:55 am

Medici senza frontiere

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsA sei mesi dal lancio della campagna di MSF “Adotta una Crisi Dimenticata”, tante le adesioni ma resta ancora molto da fare

Roma, 15 settembre 2009 – Compie sei mesi la campagna di Medici Senza Frontiere (MSF) “Adotta una Crisi Dimenticata”, lanciata l’11 marzo in occasione della presentazione del rapporto annuale sulle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2008. Il rapporto contiene la “top ten” delle crisi umanitarie e un’analisi realizzata in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia sullo spazio dedicato alle crisi umanitarie dai principali telegiornali della televisione generalista in Italia.

La campagna “Adotta una Crisi Dimenticata”, che ha ottenuto il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), era stata lanciato con l’intento di chiedere a quotidiani e periodici, trasmissioni radiofoniche e televisive e testate on-line,  di impegnarsi a parlare di una o più crisi dimenticate durante i prossimi 12 mesi, fino alla presentazione del  rapporto del 2010.

Le dieci crisi umanitarie identificate da MSF come le più gravi e ignorate nel 2008 sono: la catastrofe umanitaria in Somalia; la situazione sanitaria in Myanmar; la crisi sanitaria nello Zimbabwe; i civili nella morsa della guerra nel Congo Orientale (RDC); la malnutrizione infantile; la situazione critica nella regione somala dell’Etiopia; i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nord-occidentale; la violenza e la sofferenza in Sudan; i civili iracheni bisognosi di assistenza; la coinfezione HIV-TBC.

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Settembre 16th, 2009 at 7:04 pm

Sud Sudan, MSF assiste i civili nello stato del Jonglei dopo gli ultimi combattimenti

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsUn’ondata di violenza aggrava la crisi umanitaria in Sud Sudan

Khartoum/Roma, 3 settembre 2009 Nei giorni scorsi (29 agosto) un pesante attacco nella contea di Twic East, nello stato di Jonglei, ha causato la morte di 42 persone, tra cui numerose donne e bambini. Sono stati oltre 60 i feriti e i dati ufficiali evidenziano che più di 24mila persone sono fuggite da 17 villaggi, concentrandosi in gran parte a Panyangor e Kongor.

Quest’ultimo attacco è parte di una vasta serie di scontri, cosiddetti interetnici, che ha colpito gli stati del Jonglei, Upper Nile e Lake, causando, secondo i dati, 140mila sfollati. Gli attacchi sferrati dai gruppi armati dell’LRA (Lord’s Resistance Army) negli stati Equatorial, secondo gli ultimi dati, hanno costretto quest’anno 65mila civili sudanesi ad abbandonare le proprie abitazioni e hanno inoltre causato la morte e il rapimento di centinaia di persone. In Sud Sudan questi violenti attacchi hanno aggravato una già preoccupante crisi umanitaria.

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Settembre 3rd, 2009 at 6:20 pm

Repubblica Democratica del Congo, nuova escalation di violenza nel Kivu

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsCivili uccisi, violentati, feriti o costretti a fuggire nelle foreste o nei campi sfollati. Nei primi sei mesi dell’anno MSF ha già curato 290mila persone

Kinshasa / Roma, 11 agosto 2009 – La violenza continua a colpire le regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo (RDC) e i civili continuano ad essere le vittime principali. Mentre l’anno scorso era la provincia del Nord Kivu a essere particolarmente colpita dagli scontri  tra le forze armate congolesi (FARDC), i ribelli del CNDP (Congrès national pour la Defense du Peuple) e altri gruppi armati, ora i combattimenti si svolgono sia nel Nord che nel Sud Kivu. L’operazione militare lanciata nel gennaio scorso dalle forze armate congolesi (FARDC) per colpire i ribelli Hutu del FDLR (Forces Dèmocratiques de Liberation du Rwanda) nel Nord Kivu è stata estesa, lo scorso mese, alle zone meridionali del Kivu.

“Stiamo affrontando una nuova ondata di violenza”, spiega Romain Gitenet, capo missione di MSF a Goma. “Quando gli attacchi raggiungono zone vicine ai villaggi o ai campi, le persone scappano nella foresta. Per esempio la settimana scorsa, la popolazione di Bikenge, nel distretto di Walikale, ha abbandonato il villaggio ed è rimasta alcuni giorni nella foresta, vivendo in condizioni terribili”.

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Agosto 13th, 2009 at 8:07 pm

Medici senza Frontiere, lo sgombero effettuate ieri dalla polizia greca all’interno della baraccopoli di Patrasso

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsMSF È PROFONDAMENTE PREOCCUPATA PER LE CONDIZIONI DEI MIGRANTI, DEI RIFUGIATI E DEI RICHIEDENTI ASILO, DOPO LO SGOMBERO DA PARTE DELLA POLIZIA GRECA DEL CAMPO TEMPORANEO DI PATRASSO MSF CHIEDE ALLE AUTORITÀ GRECHE DI ASSICURARE CONDIZIONI DI VITA DIGNITOSE E ASSISTENZA MEDICA ADEGUATA

Atene/Roma, 13 luglio 2009 – Dopo le operazioni di sgombero effettuate ieri dalla polizia greca all’interno della baraccopoli di Patrasso, e l’incendio scoppiato durante l’intervento, Medici Senza Frontiere (MSF) esprime profonda preoccupazione per le condizioni umanitarie dei migranti e dei richiedenti asilo rimasti ora senza tetto, così come per coloro che sono stati arrestati. MSF chiede alle autorità di assicurare condizioni di vita dignitose e assistenza medica per queste persone.

MSF lavorava in questo campo per migranti dal maggio 2008, fornendo assistenza medica di base e supporto psicologico. “Molti dei migranti che oggi sono rimasti senza riparo e che sono stati arrestati, sono stati nostri pazienti per molto tempo. Siamo profondamente preoccupati per le loro condizioni attuali e chiediamo alle autorità la garanzia che queste persone vengano trattate con dignità e che ricevano l’assistenza medica di cui necessitano”, afferma Micky Van Gerven, capo missione di MSF in Grecia.

Patrasso Patrasso Patrasso

“Il mattino presto siamo stati informati dell’intervento della polizia e siamo accorsi al campo. Le ruspe erano appena arrivate e avevano cominciato a demolire le baracche. Dopo poco è scoppiato l’incendio. Numerose persone che erano prive di documenti ufficiali sono state arrestate, mentre molte altre sono scappate. Non sappiamo ancora dove siano e cosa gli sia successo,” ha spiegato Christos Papaioannou, operatore di MSF a Patrasso. “La maggior parte è stata costretta a lasciare la terra d’origine a causa di guerre o condizioni di povertà estrema e ora deve affrontare una possibile detenzione per un periodo di tempo indeterminato e un futuro ancora più incerto. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze negative sulle loro condizioni fisiche e mentali.”

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Luglio 14th, 2009 at 6:36 pm

Somalia, la popolazione di Mogadiscio in fuga dagli scontri MSF chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare l’incolumità dei civili

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsMogadiscio/Roma, 7 luglio 2009La ripresa dei combattimenti a Mogadiscio, capitale della Somalia, ha costretto alla fuga la maggior parte degli abitanti dei distretti Yaqshid, Karan e Abdul Azziz, nel nord della città. Mogadiscio è sprofondata nel caos, per i continui bombardamenti, le esplosioni e i combattimenti fra i diversi gruppi armati in cui hanno perso la vita decine di civili. Come conseguenza, Medici Senza Frontiere (MSF) ha chiuso i suoi centri di salute della zona.

La scorsa settimana MSF ha chiuso un ospedale pediatrico e tre cliniche nel nord di Mogadiscio. Gli operatori di MSF, così come il resto della popolazione, sono dovuti fuggire per proteggere le proprie vite e quelle dei familiari. È la prima volta, nei 17 anni in cui MSF lavora a Mogadiscio, che gli operatori di MSF sono costretti a fuggire per salvarsi. Lo staff realizzava una media di 2.500 visite la settimana e aveva in cura circa 400 bambini malnutriti, al momento della sospensione delle attività. Dall’inizio di maggio all’ospedale di Daynile, nella parte occidentale di Mogadiscio, le equipe mediche di MSF hanno curato 869 feriti e hanno effettuato 49 operazioni. Tra tutti i pazienti che hanno ricevuto un trattamento d’urgenza, 162 erano bambini minori di 14 anni e 156 donne, e 12 pazienti sono deceduti a causa dell’estrema gravità delle loro condizioni.

“Negli ultimi due mesi”, afferma Monica Camacho, coordinatrice della missione di MSF in Somalia. “Circa 200mila persone sono dovute fuggire verso Afgooye e Jowhar. La popolazione è terrorizzata e nelle ultime due settimane il numero dei morti e dei feriti è aumentato drasticamente. È stato impossibile garantire assistenza medica e umanitaria a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

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Luglio 7th, 2009 at 7:30 pm

La rivista The Lancet pubblica lettera di MSF: A rischio in Italia l’accesso alle cure per i migranti irregolari

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsRoma, 19 giugno 2009 The Lancet,una delle più prestigiose riviste medico-scientifiche al mondo, pubblica questa settimana una lettera di Medici Senza Frontiere (MSF) che denuncia il crescente rischio di esclusione dall’accesso alle cure corso dai migranti irregolari in Italia.

La lettera si sofferma in particolare sulle conseguenze dell’eventuale introduzione del reato di immigrazione clandestina che, se approvato dal Senato della Repubblica, obbligherebbe tutti i pubblici ufficiali a denunciare gli immigrati irregolari alle autorità. Gli operatori della sanità pubblica sono pubblici ufficiali. E nonostante in Italia esista il divieto di segnalazione degli immigrati irregolari da parte del personale sanitario, l’introduzione del reato di immigrazione clandestina rischia di creare un clima di paura tra i migranti, ostacolando ulteriormente il loro accesso alle strutture sanitarie, aumentando così i rischi per la salute dei migranti stessi e della comunità.

La lettera segnala inoltre il preoccupante atteggiamento dei politici italiani di afftrontare l’immigrazione come una questione di ordine pubblico e non come una questione umanitaria, come dimostrato recentemente dalla decisione di rimpatriare forzatamente oltre 200 migranti verso la Libia senza verificare l’eventuale presenza di minori, categorie vulnerabili o richiedenti asilo.

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Giugno 19th, 2009 at 3:10 pm

Presentazione del rapporto di MSF e del Cergas Bocconi sugli investimenti italiani contro la TBC, martedì 16 giugno 2009

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Presentazione del rapporto di MSF e del Cergas Bocconi sugli investimenti italiani contro la TBC

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Giugno 15th, 2009 at 1:56 pm

Medici Senza Frontiere

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Somalia centrale, nuovi scontri nella città di Webho
Le equipe di MSF curano decine di feriti e sospendono
temporaneamente le attività contro il morbillo

Mogadiscio / Roma, 8 giugno 2009 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha curato decine di feriti di guerra in seguito agli scontri di venerdì scorso nella città di Webho, in Somalia centrale. I pazienti sono giunti venerdì sera all’ospedale Istarlin, una struttura da 80 posti letto gestita da MSF a Guri El – a circa 60km a nord-est degli scontri – nella regione di Galgaduud.

Dopo un triage iniziale effettuato dal personale medico di turno, sette pazienti sono stati identificati per un intervento chirurgico d’urgenza, sei sono stati curati ambulatorialmente e dimessi subito dopo, e gli altri ricoverati per fratture e altre ferite non potenzialmente mortali.

Per gestire l’importante afflusso di pazienti in ospedale, che già era quasi totalmente occupato a causa di un’epidemia di morbillo, è stato chiamato del personale supplementare ed è stato creato ulteriore spazio per i degenti vuotando altre stanze e utilizzando i corridoi. Nella giornata di sabato sono stati dimessi tutti i pazienti in grado di fare ritorno a casa.

Dall’inizio di maggio, MSF ha curato oltre 104 casi di morbillo nell’ospedale Istarlin e il personale del reparto ambulatoriale stava preparandosi per una campagna di vaccinazione contro il morbillo nella zona. La preparazione includeva una serie di visite nei villaggi circostanti, fino a 54 km da Guri El, per cercare nuovi casi e informare gli abitanti della campagna di vaccinazione prevista, che comincerà nelle prossime settimane. Tuttavia, a causa della disponibilità limitata di personale qualificato, gli infermieri e gli assistenti responsabili per le attività contro il morbillo sono stati assegnati alla cura dei feriti nell’ospedale. Di conseguenza, le visite nei villaggi e le attività di preparazione alla campagna di vaccinazione contro il morbillo sono state temporaneamente sospese, ma dovrebbero riprendere nei prossimi giorni.

Nella regione di Galgaduud, MSF lavora nell’ospedale Istarlin a Guri El dal 2006 e gestisce due centri di salute  a Dhusa Mareb, capitale della regione, e a Hinder. Nel 2008, sono state effettuate oltre 60mila consultazioni nell’ospedale e i due centri di salute, e 4mila persone sono state ricoverate nell’ospedale.

MSF lavora in Somalia dal 1991 e offre cure gratuite nelle regioni di Bakool, Banadir, Bay, Galgaduud, Hiraan, Lower Juba, Medio Shabelle, Bassa Shabelle e Mudug. Tutti i progetti di MSF sono attualmente gestiti da personale somalo, supportato da personale internazionale basato a Nairobi che si reca costantemente sul posto.

Per informazioni:
Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere – 06 4486921 – 334 6538545 – 335 8489761

***

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.

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Giugno 9th, 2009 at 3:41 pm

Medici senza Frontiere

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsINVITO CONFERENZA STAMPA

GIORNATA MONDIALE DELLA TUBERCOLOSI
I NUOVI VOLTI DI UNA VECCHIA MALATTIA

24 MARZO ore 11.00
Circolo della Stampa (sala Lanfranchi)
Corso Venezia, 16 – MILANO

Medici Senza Frontiere (MSF), in occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi del 24 marzo, lancia la campagna “Tubercolosi: i nuovi volti di una vecchia malattia”.

In collaborazione con il Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) dell’Università Bocconi, verrà effettuato nei prossimi mesi uno studio sul flusso di finanziamenti in Italia per la ricerca sulle malattie dimenticate, fra cui la TBC.
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Marzo 23rd, 2009 at 10:24 am

DARFUR, Medici Senza Frontiere PROTESTA DURAMENTE CONTRO L’ESPULSIONE DI UNA SECONDA SEZIONE

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medici_senza_frontiere_medecins_sans_frontieres_onlulsLA POPOLAZIONE DEL DARFUR OSTAGGIO DI CONTESE POLITICHE E GIUDIZIARIE

(Ginevra/Parigi/Khartoum/Roma, 5 marzo 2009) Questa mattina le autorità sudanesi a Khartoum hanno ordinato l’immediato allontanamento di una seconda sezione dell’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). La decisione brutale e improvvisa, segue l’espulsione di ieri della sezione olandese dell’organizzazione. MSF è sconcertata per questa decisione che aggrava i bisogni della popolazione, ostaggio di decisioni politiche e giudiziarie. L’organizzazione protesta con forza e chiede al governo di rivedere la sua posizione e di consentire a MSF di riprendere immediatamente la sua attività di assistenza medica indipendente e imparziale.

L’ordine di espellere MSF dal Darfur è una drammatica svolta degli eventi senza precedenti, che avrà ripercussioni sulla popolazione della regione, gran parte della quale è totalmente dipendente dagli aiuti umanitari internazionali“, afferma Christophe Fournier, presidente internazionale di MSF. “L’improvvisa interruzione dei programmi medici, inclusi gli interventi chirurgici, nutrizionali e di assistenza sanitaria di base, in vaste zone del Darfur, avrà un impatto immediato e devastante sulla popolazione”. Read the rest of this entry »

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Marzo 6th, 2009 at 5:43 pm

Medici senza Frontiere, SUDAN, IL GOVERNO ORDINA DI EVACUARE GLI OPERATORI UMANITARI DAL DARFUR

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MSF ESPRIME PROFONDA PREOCCUPAZIONE PER LA SORTE DELLA POPOLAZIONE LASCIATA SENZA ASSISTENZA MEDICA

(Khartum / Roma 4 marzo 2009) Il Governo del Sudan ha comunicato a Medici Senza Frontiere (MSF) la necessità di rimuovere tutti gli operati umanitari internazionali da un certo numero di progetti nel Darfur meridionale e occidentale da oggi, mercoledì 4 marzo. Nei progetti, che si trovano a Zalingei, Niertiti, Muhajariya e Kalma, MSF fornisce cure mediche e soccorsi umanitari alle popolazioni sfollate e residenti. Il Governo del Sudan ha dichiarato di non poter garantire la sicurezza del personale internazionale di MSF in vista del previsto annuncio della decisione della Corte Penale Internazionale sul Presidente del Sudan.
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Marzo 4th, 2009 at 7:10 pm

Medici senza Frontiere, condizioni inaccettabili nelle carceri della Guinea

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Roma/Conakry, 24 febbraio 2009 Nel settembre 2008, Medici Senza Frontiere (MSF) ha lanciato un intervento nutrizionale e sanitario di emergenza nel carcere civile di Guèckèdou, nel sud-est della Repubblica della Guinea. Vista la situazione catastrofica che ha colpito il centro penitenziario, MSF ha effettuato valutazioni e interventi mirati analoghi in altre tre carceri del paese: a Mamou, a Bokè e a Gaoual.

In un rapporto pubblicato oggi, l’organizzazione medico-umanitaria di emergenza, attiva in oltre 60 paesi e presente in Guinea da 21 anni, rivela la situazione nutrizionale e sanitaria disperata rilevata dalle proprie équipe .

Sebbene le condizioni varino nelle diverse strutture monitorate, in alcune di esse non vengono soddisfatti bisogni fondamentali come l’accesso all’acqua, la nutrizione e l’assistenza sanitaria, né sono rispettate le condizioni minime per il rispetto della dignità umani dei prigionieri.
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Febbraio 25th, 2009 at 7:00 pm

Medici senza Frontiere, Darfur meridionale, MSF riprende le attività a Muhajariya

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Sono 35mila le persone colpite dai pesanti combattimenti scoppiati nella zona nelle ultime settimane

Khartoum / Roma, 19 febbraio 2009 Dopo quattro settimane di assenza forzata, un team di Medici Senza Frontiere (MSF) è rientrato a Muhajariya, nel Darfur meridionale, dove, secondo le stime, circa 35mila persone sarebbero state colpite dai pesanti combattimenti che hanno interessato la zona. A metà gennaio, gli scontri tra due gruppi ribelli avevano costretto MSF ad evacuare la maggior parte del proprio team medico a Nyala, città capoluogo della regione, a circa 80 km di distanza. Durante i primi giorni di combattimento, la base di MSF è stata completamente distrutta da un incendio. La clinica di MSF però non ha subito danni e ha continuato a funzionare.

MSF ritiene i gruppi ribelli responsabili dei danni provocati alla base di MSF nel periodo in cui essi detenevano il controllo della città.
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Febbraio 19th, 2009 at 7:59 pm

Medici senza frontiere

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Un’intervista alla coordinatrice medica di Medici Senza Frontiere in Italia, sulle conseguenze della soppressione del comma 5 (il cosiddetto divieto di segnalazione) dell’art. 35 del Testo Unico sull’Immigrazione approvata il 5 febbraio scorso dall’Assemblea del Senato e che ora dovrà passare al vaglio della Camera.

Quali sono le ragioni per cui Medici Senza Frontiere si è schierata contro l’abrogazione di questo comma?

… si metterebbe a rischio uno dei principi fondamentali su cui si basa la gestione di un sistema sanitario che è la sorveglianza epidemiologica volta a prevenire e controllare l’insorgenza e la diffusione delle patologie. In Italia la sorveglianza epidemiologica ha permesso di tenere sotto controllo, e in alcuni casi di ridurre, l’incidenza di alcune malattie…

per leggere tutta l’intervista:

http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/news.asp?id=1959

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Febbraio 15th, 2009 at 7:32 pm