“La politica è l’ombra che l’economia ha disteso sulla società”.

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Nel nostro Paese se vuoi suonare la chitarra, se vuoi presentare un libro, se vuoi fare un evento devi conoscere l’assessore”. Così, siccome molti non ne conosco di assessori schifosi – perfortuna-, prendono la laurea che capita e il lavoro che capita sperando in un futuro che non ci sarà mai.
Il nostro futuro è in mano a gente che in questo periodo stringe mani alle cene e ai comizi e domani continuerà a rovinare questa meravigliosa Nazione. Ciò che fa più paura è il seguito. Tante persone che seguono e concordano con questi dibattiti, che partecipano ai nostri forum, a quelli di Ricca, di Grillo, di Travaglio, poi perdono coscienza di sè, o si fanno comprare, o semplicemente non hanno il coraggio di lottare fino alla fine, e quando c’è da dividersi la torta, sono pronte a leccare il loro pezzo, sono pronte a confondersi con promesse false, solite retoriche e alleanze disgustose, facce sorridenti, con la scusa detta in segreto anche a sè stessi “che è meglio cambiarlo da dentro il sistema“. Stronzate!

Poi si ritrovano cinquantenni che il sistema l’hanno peggiorato ancora di più rispetto a com’era prima. Questa è la storia di tanti. Meglio Andreotti o Casini? Meglio Cossiga o Mastella? Fanno uno più ribrezzo dell’altro. Scelte di vita.

Pensiamo invece che le persone possano lottare e farsi valere insieme se è la stessa idea e gli stessi valori ad unirli.

In queste settimane stiamo imparando che è l’apparato che legittima il potere marcio di chi comanda, di chi prende i voti. Se a questa gente qui togli l’apparato (le associazioni di categoria, i sindacati, le imprese politicizzate che pagano le campagne elettorali..) hanno perso ogni speranza di ottenere voti, perchè la gente comune non li vota e noi potremmo essere artefici del nostro futuro. Non è demagogia, è realtà.

Il problema è il coraggio. Il coraggio che abbiamo a rinunciare alla nostra piccolissima fetta che ci spetta, che ci promettono. Ci troviamo a lavorare non per un ruolo o per passione, ma solo per uno stipendio, perchè non abbiamo alternative, perchè non conosciamo nessuno, perchè non accediamo a finanziamenti pubblici. E di questo ne ha colpa solo la politica, la politica con la “p” miniscula, o con la “P2″… la politica che uno dei più grandi economisti del nostro tempo definiva come “L’ombra che l’economia ha disteso sulla società“.

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