Redditi on-line

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RedditiNon capisco quale sia il problema o lo scandalo in merito alla pubblicazione dei redditi sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Qual è il problema? Non è un dato di privacy questo, ma un’informazione che concerne il rapporto con la res publica, che piaccia o non piaccia. Tutti, inoltre, abbiamo già il diritto di andare a controllare la dichiarazione dei redditi di Tizio, Caio e Sempronio liberamente. Esiste il DPR 600/73 art.69, comma 6 e 7 che così recita in merito agli elenchi delle dichiarazioni:

Gli elenchi sono depositati per la durata di un anno, ai fini della consultazione da parte di chiunque, sia presso lo stesso ufficio delle imposte sia presso i comuni interessati. Per la consultazione non sono dovuti i tributi speciali di cui al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 648 (34)

Questa legge ci permette di recarci in un qualsiasi ufficio del Comune e consultare tali elenchi: e allora dov’è il problema? Che sia più facilmente accessibile? Che la mafia consulti i siti internet? Eccerto perché la mafia e la criminalità organizzata aspettavano giusto la pubblicazione in Rete di questi dati per avere informazioni sui nostri redditi! Ma se ne sa più la mafia che il Fisco delle nostre entrate!
Infine ricordo che in Finlandia basta un sms per essere informati sui redditi del macellaio o dell’avvocato o del vicino di casa. Ma vuoi metter quanto più civili siamo noi dei finlandesi dove persino due gay possono contrarre unioni civili? Dei veri barbari!

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