Teatro del Cerchio, “ANCHE LE CAFFETTIERE VANNO IN PARADISO?”, DOMENICA 25 GENNAIO 2009 ORE 17.00

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“ANCHE LE CAFFETTIERE VANNO IN PARADISO?”

Compagnia Studio Teatro del Cerchio (PR)

Domenica 25 gennaio alle 17.00, le giovani promesse della Compagnia Studio del Teatro del Cerchio porteranno in scena una favola moderna scritta da Ezio Alberione. In una casa disabitata, alcuni oggetti prendono magicamente vita. Il loro risveglio non è casuale: gli oggetti “animati” se la dovranno vedere con due giovani che hanno ereditato la casa.

Di Ezio Alberione, regia di Maria Pia Pagliarecci, con la Compagnia Studio del Teatro del Cerchio: Stefania Maceri, Stefano Nemorini, Mario Aroldi, Silvia Sozzi, Chiara Casoli, Bruna Delfini, Marua Alba, Antonio Cuccaro, Alfredo Biondolillo, Paola Macrì.

Lo spettacolo scritto da Ezio Alberione e diretto da Maria Pia Pagliarecci parte dalla considerazione che ogni oggetto ha un’anima segreta, racchiude una memoria, la traccia di un sentimento del tempo. Durante un temporale alcuni oggetti all’interno di una casa di campagna magicamente prendono vita. Sono oggetti di uso comune (una pentola materna e una sedia un po’ melodrammatica), oggetti di cultura (un saggio pianoforte e un libro un po’ presuntuoso) o di gioco (una simpatica palla e un’infantile bambola-carillon). Nella loro conversazione emergono i ricordi del passato ma anche l’insicurezza rispetto al futuro. Il risveglio non è stato casuale: era nell’aria l’arrivo di Renzo e Gina che hanno ereditato la casa, in quanto nipoti degli antichi proprietari. Ma i due ragazzi si rivelano un po’ superficiali e attenti solo al valore economico delle cose: il loro unico scopo è quello di vendere la casa. Proprio quella sera hanno appuntamento con due persone interessate all’affare. Si tratta di un vanitosissimo art director e di sua moglie, una becera stilista che si dà arie da gran signora. I poveri oggetti di fronte a tanta stupidità decidono di reagire con una scherzosa congiura ai danni dei potenziali clienti. I nipoti, convinti che gli strani incidenti capitati siano dovuti allo stato di incuria in cui giaceva la casa decidono di passare la notte lì per poter controllare e rimettere in ordine tutto. Nel sonno però gli oggetti entrano nei sogni di Renzo e Gina per ricordare loro i momenti felici dell’infanzia…

Ogni cosa ha veramente valore se è in relazione a qualcuno che non se ne serva unicamente come un bene di consumo. Gli oggetti non hanno solo un valore commerciale, ma anche e soprattutto un valore affettivo. Per difendere il tesoro della memoria e impedirne la dissipazione, in questa favola moderna, gli oggetti si animano risvegliando i ricordi di chi è cresciuto con loro combattendo la volgarità di comprare tutto con i soldi.

Teatro del Cerchio Via Pini 16/a

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Scritto da Staff_NelParmense

Gennaio 23rd, 2009 at 3:02 pm