Storia e Memoria “ANNIVERSARI DI OGGI”: 14 GENNAIO

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Selezione di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata
Foglio periodico di TWIMC Parma – Anno VI – N. 511 – Edizione del 14.01.2010

Santi del Giorno:
Capodanno ortodosso e copto,  San Basilio il Grande per la Chiesa Ortodossa,  Sant’Engelmaro martire, San Felice da Nola confessore, San Fulgenzio di Astigi vescovo,  Santa Macrina l’Anziana, Santa Nino, San Potito Adolescente, San Saba, arcivescovo di Serbia,  San Dazio Vescovo, Sant’ Eufrasio Vescovo, San Firmino Vescovo, San Glicerio Diacono e martire, Santi Monaci del Monte Sinai e d’Egitto Martiri, Beato Oddone (Oddo) di Novara Monaco, Beato Odorico da Pordenone Sacerdote, Beato Pietro Donders Redentorista (1), Venerabile Alfonsa Clerici, Venerabile Maria Diomira (Maria Teresa Serri).

Eventi:
1301: Andrea III d’Ungheria muore, ponendo fine alla Dinastia Arpad.  1690: A Norimberga in Germania, viene inventato il clarinetto.  1784: Il Congresso degli Stati Uniti ratifica il Trattato di Parigi che sancisce la fine della Guerra di indipendenza americana. 1814: La Danimarca cede la Norvegia alla Svezia. 1858: Un repubblicano italiano, Felice Orsini, attenta alla vita di Napoleone III di Francia.  1900: La Tosca di Giacomo Puccini viene rappresentata per la prima volta a Roma. 1954: Marilyn Monroe sposa Joe Di Maggio. 1968: La notte tra il 14 ed il 15 gennaio, nella Sicilia occidentale si verifica il terremoto del Belice. 1985: Martina Navratilova vince il suo 100° torneo di tennis.  1990: I Simpson debuttano come serie regolare. 1994: Il presidente statunitense Bill Clinton e quello russo Boris Yeltsin firmano gli Accordi del Cremlino che fermano il puntamento programmato dei missili nucleari. 2005: La sonda europea Huygens atterra su Titano, il più grande delle lune di Saturno, dopo un viaggio di 7 anni

Nati:
38 a.C.: Druso maggiore, politico e condottiero romano († 9 a.C.)
1507: Luca Longhi, pittore († 1580)
1841: Berthe Morisot, pittrice francese († 1895)
1875: Albert Schweitzer, medico (2)
1896: John Dos Passos, scrittore († 1970)
1909: Joseph Losey, regista, sceneggiatore († 1984)
1919: Giulio Andreotti, politico italiano
1925: Yukio Mishima, scrittore giapponese († 1970)
1931: Caterina Valente, cantante, attrice
1932: Antonio Maspes, pistard italiano († 2000)
1941: Faye Dunaway, attrice statunitense

Morti:
1898: Lewis Carroll, scrittore e matematico britannico (n. 1832)
1957: Humphrey Bogart, attore statunitense (n. 1899)
1977: Anthony Eden, politico britannico (n. 1897)
1977: Peter Finch, attore (n. 1916)
1986: Donna Reed, attrice (n. 1921)
2006: Giorgio Spini, storico italiano (n. 1916)
2006: Shelley Winters, attrice statunitense (n. 1920)
2009:  Ricardo Montalban, attore messicano (n. 1920)

(1) Beato Pietro Donders Redentorista
Tilburg, Olanda, 27 ottobre 1805 – Batavia, Guyana Olandese, 14 gennaio 1887

Nacque il 27 ottobre 1805 a Tilburg nell’olandese Brabante del Nord, figlio di un tessitore di lana. A 32 anni venne ordinato sacerdote; profondamente colpito dalle parole di San Paolo sul ministero sacerdotale, nel 1842 lasciò l’Olanda per raggiungere la Guyana olandese o Suriname, per lavorare poi tutta la vita nell’attività apostolica a favore degli ultimi, compresi i lebbrosi.
Nel 1865 il Vicariato Apostolico della Guyana Olandese (America del Sud) fu affidato alla Congregazione dei Redentoristi, fondata da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e Padre Pietro Donders il 27 giugno 1867 emise i voti perpetui, ritornando tra i suoi amati lebbrosi con cui già lavorava instancabilmente dal 1856. Si occupava altresì anche degli indiani e dei neri; il suo primo biografo lo soprannominò “Nuovo apostolo dei neri, degli indiani e dei lebbrosi”. Riguardo gli indiani ebbe il più grande successo con la tribù degli Arrovacchi; nel 1873 scriveva lui stesso ai suoi superiori, delle consolazioni ricevute dando la Prima Comunione a molti di loro e che durante la sua visita effettuata nel mese di settembre e durata sei giorni, tutti gli Arrovacchi lasciarono le loro occupazioni per non perdere niente del suo insegnamento e delle sue istruzioni. Lavorò molto anche per i neri, che si trovavano in schiavitù (fu abolita in Guyana solo nel 1863) dando loro una speciale cura; ma si dedicò anche ai cosiddetti neri “selvatici” quelli cioè che portati dall’Africa come gli altri, erano riusciti a fuggire dai padroni, rifugiandosi negli immensi boschi e che conducevano una vita piena di superstizioni, in completa amoralità e dediti a culti idolatrici.
Senza trascurare naturalmente i bianchi, infatti dal 1842 al 1856 lavorò anche nella capitale Paramaribo. Padre Pietro Donders si dedicò soprattutto ai lebbrosi della colonia di Batavia, isolati ed emarginati, fedele allo spirito della sua Congregazione che vuole occuparsi preferibilmente delle anime più abbandonate.  La sua vita interiore era intessuta dalla preghiera e dalla penitenza, interrompeva spesso il sonno notturno per dedicare un’ora alla preghiera in ginocchio davanti al tabernacolo; dormiva su un asse di legno e usava la “disciplina” almeno una volta al giorno. La sua carità verso il prossimo gli procurò già in vita la fama di santità.
Dopo quasi 45 anni vissuti sotto il sole tropicale della Guyana Olandese, morì a Batavia nella colonia dei lebbrosi il 14 gennaio 1887; la sua tomba si trova attualmente nella cattedrale di Paramaribo. Il processo per la sua beatificazione iniziò nel 1900 e si è concluso con la solenne celebrazione di beatificazione da parte del papa Giovanni Paolo II il 23 maggio 1982.

(2) Albert Schweitzer
(Kaisersberg, 14 gennaio 1875 – Lambaréné, 4 settembre 1965)

Esponente del pacifismo, Nobel per la pace, medico, teologo, musicista e missionario tedesco. «Il primo passo nell’evoluzione dell’etica è un senso di solidarietà con altri essere umani» (A.Schweitzer)
Albert Schweitzer nacque a Kaisersberg, nell’Alta Alsazia, il 14 gennaio 1875. Dopo gli studi classici e le lezioni di pianoforte, nell’ottobre del 1893 si trasferì a Strasburgo per studiare teologia e filosofia. In questi anni scoprì una passione smodata per la musica classica e, in particolare, per Bach. Nel 1899 dopo aver conseguito la laurea in filosofia fu nominato Vicario presso la chiesa S. Nicolas di Strasburgo. Nel 1902 ottenne la cattedra di teologia e, l’anno successivo, divenne preside della facoltà. Nel 1911 prese la seconda laurea in medicina e si specializzò in malattie tropicali.
Così nel 1913, dopo aver sposato Hélène Bresslau, si imbarcò per Lambaréné, città del Gabon occidentale, accompagnato da numerose critiche da parte dei suoi familiari. Nel 1914 Hélène e Albert Schweitzer furono messi agli arresti domiciliari a causa della loro nazionalità tedesca e, nel 1917, vennero deportati in Francia in un campo per prigionieri civili a Garaison. Il 14 gennaio 1919 nacque Rhena, la loro unica figlia e, poche settimane dopo, fu dichiarata la pace. Rimasero in Europa fino al 1924 ed in questo periodo Albert Schweitzer fu chiamato in prestigiose università come quelle di Upsala, Zurigo e Praga per una serie di conferenze. Tornato a Lambaréné, Schweitzer ricostruì il proprio ospedale, distrutto dalla guerra, rientrando in Europa saltuariamente per tenere conferenze o concerti d’organo.
Nel 1952 fu insignito del Premio Nobel per la Pace con il cui ricavato fece costruire il villaggio dei lebbrosi inaugurato l’anno successivo con il nome di Village de la lumière (villaggio della luce). Il 4 settembre 1965 morì, poco dopo sua moglie, nel suo amato villaggio africano. Albert Schweitzer fu, oltre che medico e filosofo, un abilissimo musicista. L’amore per l’organo, che suonò in maniera magistrale per tutta la vita, lo portò, naturalmente, ad amare Bach. Questa passione lo portò nel 1905 alla pubblicazione del suo primo libro, “J. S. Bach, il musicista poeta”, in cui analizzò le sue opere più importanti. La sua opera teologica più importante fu, certamente, la “Storia della ricerca sulla vita di Gesù” (1906) in cui interpretò il Nuovo Testamento alla luce del pensiero escatologico di Cristo. Non meno importante fu, però, l’altra opera teologica, pubblicata nel 1967 con il titolo “Il regno di Dio e la cristianità delle origini”. Ad Albert Schweitzer si devono, inoltre, i due volumi della “Filosofia della civiltà” (1923) e l’autobiografia “La mia vita e il mio pensiero” (1931).

Storia e Memoria: 14 Gennaio 2010 (Thanks to: A.Borrelli, Santi e Beati, Wikipedia)

Storia e Memoria   .511
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Scritto da Staff_NelParmense

Gennaio 14th, 2010 at 1:00 am

Pubblicato in Notizie Parmensi

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