Archive for the ‘Associazioni No Profit’ Category
Al via la Campagna Natale di Caritas Children – Comunicato stampa
Al via la Campagna Natale di Caritas Children – Comunicato stampa
“Luci di Natale, Sogni di Scuola. Per un mondo di Pace”: questo è il titolo – per il secondo anno consecutivo – della Campagna di Natale di Caritas Children, che lancia un appello a costruire insieme un futuro più giusto, dove l’istruzione sia un diritto accessibile a ogni bambino e la conoscenza diventi il motore di un mondo di pace.
Il titolo richiama simbolicamente alcuni valori centrali e universali legati alla mission di Caritas Children e allo spirito natalizio. Le luci simboleggiano la speranza, il calore e la protezione, che ogni bambino merita. A Natale l’Associazione propone di accendere queste “luci” come gesto di solidarietà e responsabilità verso l’infanzia in difficoltà, oggi più importante che mai. Associando la scuola al sogno, Caritas Children sottolinea che, per molti bambini, l’accesso all’istruzione è ancora un desiderio, non una realtà garantita. Il Natale diventa quindi l’occasione per trasformare quei sogni in realtà, investendo concretamente nell’istruzione come diritto fondamentale che apre la strada a un futuro di opportunità e indipendenza.
Pace e istruzione sono strettamente collegate. Dare accesso alla scuola e tutelare i diritti dei bambini, significa contribuire alla crescita di una generazione di giovani consapevoli, aperti e pronti a costruire un mondo senza guerre, violenze e povertà. L’istruzione è la base per una società più equa e pacifica.
Caritas Children Ets, Associazione di Parma attiva da molti anni sul territorio, si impegna a tutelare i diritti dell’infanzia e della gioventù in tutto il mondo e sostiene ad oggi 5246 bambini in 43 missioni; porta avanti 20 progetti di cooperazione internazionale ed opera in 20 paesi del mondo. Nel 2023 l’89% delle risorse entrate sono state destinate ai progetti.
Emergency : Il nostro lavoro in Ucraina
Il Donetsk, in Ucraina, è una delle regioni più colpite dalla guerra: negli ultimi due anni ha avuto più di 2.000 vittime civili.
Centinaia di migliaia di persone sono fuggite, abbandonando la regione. Tra chi è rimasto, molte sono persone vulnerabili: anziani, disabili, malati costretti a letto, persone con pochi mezzi di sostentamento.
Persone che avrebbero bisogno di un accesso alle cure facile, costante e sicuro ma che invece devono fare i conti con un sistema sanitario compromesso dalla guerra.
Parma Facciamo Squadra: La povertà non è un destino!
La povertà non è un destino!
Parma Facciamo Squadra torna per sostenere chi nel nostro territorio è a fianco delle persone in difficoltà economica. La campagna riparte con gli anolini solidali
Parma Facciamo Squadra torna anche quest’anno con la ricetta giusta: la capacità di una comunità di stringersi intorno a chi è in difficoltà. La nuova edizione della campagna parte da un dato di fatto: la povertà non smette di essere un’emergenza, con numeri sempre più preoccupanti.
Secondo l’ultimo rapporto ISTAT, in Italia una persona su dieci vive sotto la soglia di povertà, lottando ogni giorno per soddisfare i bisogni essenziali. Anche il territorio parmense non è immune: oltre 26.000 famiglie, pari a circa 39.000 persone, affrontano una condizione di fragilità economica e sociale.
A Parma, terza città italiana per imponibile pro capite (27.759 euro in media), il divario tra chi vive nella sicurezza e chi nell’incertezza si allarga giorno dopo giorno.
Parma Facciamo Squadra, come fece alla sua prima edizione 11 anni fa, vuole accendere i riflettori sulla povertà, sostenendo le organizzazioni che ogni giorno rispondono alle richieste di aiuto delle persone fragili: gli Empori Solidali di Parma, Valtaro e Valparma, e le Caritas diocesane di Parma e Fidenza. Oltre a distribuire beni di prima necessità, queste realtà offrono supporto umano e risposte concrete, ma le risorse non bastano più a soddisfare tutti i bisogni, gli scaffali dei market solidali e i piatti delle mense sono sempre più difficili da riempire.
La povertà alimentare è solo la punta dell’iceberg: sempre più famiglie rinunciano alla salute, all’istruzione per i figli e ad altri diritti fondamentali. Per questo è fondamentale agire insieme. Ancora una volta, Parma Facciamo Squadra ci riporta a una responsabilità collettiva: non possiamo lasciare che la povertà diventi il destino di qualcuno, né che sia considerata un problema altrui. La campagna chiama a raccolta aziende, istituzioni, enti locali e cittadini, riaffermando che solo una comunità solidale può davvero prendersi cura di tutti i suoi membri.
Emergency – A GAZA, VISITIAMO 160 PAZIENTI AL GIORNO
A Gaza il nostro team ha iniziato le attività sanitarie in una clinica da campo allestita nella cosiddetta “area umanitaria” di al-Mawasi.
Nella struttura dell’associazione palestinese CFTA (Culture & Free Thought Association) visitiamo una media di 160 pazienti al giorno.
“Uno su tre è un bambino. Molti soffrono di patologie respiratorie, gastrointestinali, cutanee.
Tanti anche i pazienti cronici, rimasti per mesi senza terapie. Un paziente su 10 è malnutrito”, racconta Giorgio, il nostro Coordinatore medico nella Striscia.
Nel frattempo, per iniziare la costruzione di una nuova clinica nell’area di Khan Younis, continuiamo ad attendere dalle forze armate israeliane la conferma della “deconfliction”, il processo di riconoscimento da parte delle forze armate israeliane che l’area scelta è e sarà esclusa da attività militari.
A Gaza i bisogni sono enormi e le persone sono allo stremo.
Cessate il fuoco.
Sud Sudan, MSF: “Numeri allarmanti di bambini con malaria all’ospedale di Aweil”
Sud Sudan, MSF: “Numeri allarmanti di bambini con malaria all’ospedale di Aweil”
400 bambini ricoverati solo a settembre con malaria grave
12 novembre 2024 – In Sud Sudan, è allarmante il numero di bambini affetti da malaria grave che sono stati ricoverati negli ultimi tre mesi all’ospedale di Aweil, struttura supportata dai team di Medici Senza Frontiere (MSF) nello stato di Northern Bahr el Ghazal. Dopo un primo aumento dei ricoveri a giugno, a settembre sono stati fino a 400 i bambini ricoverati nel reparto pediatrico per malaria grave – più del doppio rispetto al settembre dell’anno precedente – avverte MSF.
“Ogni anno, durante la stagione delle piogge, ad Aweil si registra un’impennata dei casi di malaria. Per questo motivo facciamo attività di prevenzione stagionale per decine di migliaia di bambini, apriamo centri di test e trattamento in modo che le persone possano essere rapidamente diagnosticate e ricevere cure, e creiamo un reparto per la malaria all’interno dell’ospedale con 72 posti letto. Tuttavia, quest’anno abbiamo affrontato una situazione eccezionale e l’ospedale è stato completamente sopraffatto” afferma Mamman Mustapha, capomissione di MSF in Sud Sudan. “Anche se a settembre abbiamo aumentato a 94 il numero di letti del reparto malaria, non è stato sufficiente per far fronte all’aumento dei ricoveri e molti pazienti sono stati curati nei corridoi. Solo nell’ultimo mese, abbiamo ricoverato ogni giorno in media 43 bambini affetti da forme gravi di malaria, molti dei quali hanno avuto bisogno di trasfusioni di sangue. Da settembre, abbiamo effettuato circa 14 trasfusioni di sangue per la malaria al giorno e un numero giornaliero medio di 140 bambini ricoverati. Sono statistiche terribili. Non dovrebbe accadere che così tanti bambini finiscano in ospedale con forme avanzate di malaria quando questa può essere facilmente curata in una clinica”.
Circolo Alpini di Soragna: Gnoccata di S. Martino domenica 10 novembre 2024
Nord di Gaza, Chirurgo MSF: “È una catastrofe. Feriti ovunque nell’ospedale Kamal Adwan. Non riusciamo a raggiungere i feriti in strada”
23 ottobre 2024 – Di seguito la testimonianza del dottor Mohammed Obeid, chirurgo ortopedico di Medici Senza Frontiere (MSF), in azione all’ospedale di Kamal Adwan, a nord di Gaza. L’audio è qui.
“C’è morte dappertutto, di ogni tipo e forma, nell’ospedale di Kamal Adwan e nel nord di Gaza. I bombardamenti non cessano. L’artiglieria non si ferma. Gli aerei non si fermano. I bombardamenti sono pesanti e anche l’ospedale viene preso di mira. Sembra la scena di un film, sembra surreale.
Circa 5 giorni fa è stata colpita la mia casa. Hanno fatto saltare completamente il tetto e i serbatoi dell’acqua, ma noi eravamo al piano terra e solo una persona è rimasta ferita, grazie a Dio. Ci siamo allontanati da casa più di una volta, spostandoci in zone diverse, la mia famiglia e i miei vicini erano terrorizzati. Mi sono rifugiato nell’ospedale Kamal Adwan con mia moglie e i miei figli e ora lavoro qui, dove posso curare numerosi pazienti.
Non ci sono parole per descrivere la situazione dell’ospedale di Kamal Adwan: è disastrosa. L’ospedale è completamente sovraccarico. Ci sono feriti ovunque, fuori e dentro la struttura, e non abbiamo attrezzature mediche e chirurgiche per assisterli.
Le ambulanze non possono spostarsi. Non possiamo raggiungere i corpi delle persone rimaste uccise e non possiamo salvare i feriti che giacciono per strada. Molti di loro sono morti ancor prima di raggiungere l’ospedale e altri all’interno dell’ospedale, perché non siamo riusciti a curare le loro ferite.
Ci sono 30 persone morte all’interno dell’ospedale e circa 130 pazienti feriti che hanno bisogno di cure mediche urgenti. Il personale medico è esausto e molti sono rimasti anche feriti. Abbiamo perso la speranza. Non ho parole per descrivere quello a cui stiamo assistendo.
Chiediamo a tutti i paesi di chiedere la fine dell’assedio nel nord di Gaza che sta portando alla morte di così tante persone”.
Gaza, Deir el Balah: quasi 400 pazienti al giorno nell’ospedale da campo MSF
10.962 visite in 4 settimane, 40% sono bambini sotto i 14 anni
16 ottobre 2024 – L’ospedale da campo di Medici Senza Frontiere (MSF) a Deir el Balah, a Gaza, nelle sole prime quattro settimane di attività ha effettuato 10.962 visite ambulatoriali. Nel 40% dei casi i pazienti erano bambini sotto i 14 anni.
Il bisogno di cure mediche a Gaza è enorme e le équipe di MSF stanno ora ampliando le attività per includere il ricovero pediatrico. I team di MSF ricevono molti bambini con infezioni cutanee e respiratorie, conseguenza diretta delle pessime condizioni di vita nei campi sovraffollati e, con l’avvicinarsi dell’inverno, ci si aspetta un enorme numero di bambini gravemente malati che richiedono cure specialistiche.
“Curiamo bambini con malattie legate alle loro condizioni di vita, ma quando lasciano l’ospedale tornano nello stesso luogo in cui si sono ammalati. È un circolo vizioso che può migliorare solo con un cessate il fuoco” afferma Sakib Burza, direttore dell’ospedale di MSF.
Far arrivare a Gaza forniture mediche sufficienti per aprire le attività pediatriche è stato estremamente complicato. Le autorità israeliane devono urgentemente semplificare e accelerare le procedure amministrative per far entrare gli aiuti a Gaza, di cui la popolazione ha disperatamente bisogno.
MSF gestisce attualmente due ospedali da campo a Deir el Balah. Gli ospedali da campo non sono comunque una soluzione, bensì sono l’ultima risorsa in risposta allo smantellamento del sistema sanitario da parte di Israele. Quasi 100.000 persone sono state ferite dall’inizio della guerra, mentre solo 17 ospedali su 36 sono ancora parzialmente funzionanti.
Circolo Alpini Soragna – Festa della polenta – 19 – 20 ottobre 2024
Nord di Gaza: ucciso membro staff MSF dopo attacchi a Jabalia
Settimo collega MSF ucciso dall’inizio del conflitto
14 ottobre 2024– Medici Senza Frontiere (MSF) è inorridita dall’uccisione di un membro del suo staff, Nasser Hamdi Abdelatif Al Shalfouh, ucciso dalle ferite da schegge che ha riportato alle gambe e al petto l’8 ottobre a Jabalia, a nord di Gaza, dopo che l’area è stata oggetto di attacchi incessanti da parte delle forze israeliane e le persone sono rimaste intrappolate senza poter fuggire.
Dopo essere stato ferito, Nasser – 31 anni, che ha lavorato come autista per MSF fino all’inizio del conflitto – ha ricevuto le prime cure d’emergenza all’ospedale Al Awda, a Jabalia, nel nord di Gaza, ed è stato poi trasferito all’ospedale Kamal Adwan. Non ha potuto ricevere il livello di assistenza necessario a causa della mancanza di capacità dell’ospedale e del numero eccessivo di pazienti presenti nella struttura ed è morto per le ferite riportate il 10 ottobre all’ospedale Kamal Adwan.
Nasser è il settimo collega di MSF ucciso a Gaza dall’inizio della guerra. Questo spargimento di sangue deve finire. Per oltre un anno, le forze israeliane hanno sistematicamente smantellato il sistema sanitario di Gaza, impedendo l’accesso alle cure salvavita per le persone. Allo stesso tempo, le evacuazioni mediche sono diventate estremamente difficili, soprattutto nel nord che è stato in gran parte tagliato fuori dal resto di Gaza, rendendo ancora più difficile l’accesso alle cure.
MSF condanna fermamente l’uccisione di un membro del suo staff e chiede ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili.
CONFERENZA STAMPA – A PORTE CHIUSE. La violenza del CPR di Macomer tra punizioni e razzializzazione” 15 ottobre 2024
Martedì 15 ottobre – Ore 13.00 | Camera dei deputati, Roma
Presentazione del report: “A PORTE CHIUSE. La violenza del CPR di Macomer tra punizioni e razzializzazione”
Un’area destinata al trattenimento di persone con problemi psichiatrici; un reparto di isolamento utilizzato per fini punitivi; persone con importanti problemi di salute; ripetuti episodi di percosse e intimidazioni a danno delle persone detenute, ad opera del personale del centro oltre che delle forze dell’ordine. Il tutto nel contesto di una struttura gestionale incentrata sulla violenza, la sopraffazione e la razzializzazione.
Queste le denunce arrivate al centralino SOS CPR dell’Associazione NAGA ODV di Milano alcuni mesi fa che hanno indotto quest’ultima e la rete Mai più Lager – No ai CPR a verificare quanto stesse accadendo nel CPR di Macomer.
Ne è nata un’ispezione al seguito dell’on. Francesca Ghirra, il 23 marzo 2024, che ha scoperchiato gli orrori di uno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio più terribili ed isolati del Paese.
Il report di quella esperienza, e degli approfondimenti seguiti che hanno confermato la fondatezza delle denunce, viene presentato il 15 ottobre alle ore 13, presso la Camera dei Deputati.
Emergency – “Oltre il 60% dei bambini aveva un codice giallo o rosso”
Caritas Children celebra 20 anni di impegno per i diritti dell’infanzia e la Cooperazione Internazionale dal 5 al 22 ottobre 2024
Caritas Children celebra 20 anni di impegno per i diritti dell’infanzia e la Cooperazione Internazionale
Caritas Children è lieta di annunciare un importante traguardo: vent’anni di attività dedicata al Sostegno a Distanza e alla Cooperazione Internazionale. Per festeggiare questo anniversario, è stata organizzata, in collaborazione con il Comune di Parma, una serie di eventi nel mese di ottobre, invitando tutta la comunità a riflettere sulla tutela dei diritti dell’infanzia e su una mondialità più solidale.
Le celebrazioni iniziano sabato 5 ottobre con l’inaugurazione della mostra immersiva “Ti racconto una storia” presso la sede di Caritas Children, in Piazza Duomo 5, Parma. La mostra, aperta tutti i giorni dal 5 al 18 ottobre dalle 15.00 alle 18.00, offre un percorso sensoriale che racconta le storie di bambini sostenuti a distanza, mettendo in luce i contesti socio-culturali dei progetti e il loro impatto sulla vita dei piccoli protagonisti.
Sempre il 5 ottobre, alle 20.00, si terrà una cena solidale presso Oltre Lab (Piazzale Bertozzi 41), nell’ambito dell’evento “Quartieri in Festa”. Durante la serata sarà presente un punto informativo sulle attività di Caritas Children e il ricavato della cena sarà devoluto ai progetti di Sostegno a Distanza. Prenotazione obbligatoria ai contatti indicati.
Domenica 6 ottobre, all’interno dello stesso evento “Quartieri in Festa”, si svolgerà un pomeriggio ricco di emozioni con un percorso itinerante tra racconti, canti e balli dal mondo. Alle 14.30, i giovani di Parma condivideranno le loro esperienze vissute la scorsa estate in alcune missioni sostenute da Caritas Children in Brasile, Thailandia, Benin e Sri Lanka presso Oltre Lab. Alle 15.30, in Piazzale Chiesa Santissima Annunziata, alcune comunità di vari paesi che vivono a Parma si esibiranno in danze tradizionali. Infine alle 16.30 in Piazzale Corridoni ci sarà il concerto del coro “È più bello insieme”, che promuove i valori di integrazione e tolleranza.
Mercoledì 9 ottobre, alle 18.00, si terrà un aperitivo solidale presso la Club House “FIFTEEN” del Rugby Parma. L’offerta consigliata è di 15 euro e la prenotazione è obbligatoria ai contatti sotto elencati.
Congo, Rapporto MSF: Ogni ora curate più di 2 vittime di violenza sessuale. È il numero più alto mai registrato nel paese
1° ottobre 2024 – In Repubblica Democratica del Congo (RDC), Medici Senza Frontiere (MSF) e il ministero della salute hanno assistito in un anno 25.166 (più di 2 persone ogni ora) vittime di violenza sessuale, il dato più alto mai registrato nel paese e la cui tendenza nel 2024 è già in netto peggioramento. È quanto emerge dal rapporto internazionale di MSF “Chiediamo aiuto” (PDF in inglese), che indica come il 98% delle vittime sono donne e ragazze, 1 sopravvissuto a violenza su 10 è minorenne e il 91% è concentrato nel Nord Kivu.
MSF chiede a tutti gli attori nazionali e internazionali di intervenire con urgenza per prevenire questo fenomeno e migliorare l’assistenza ai sopravvissuti.
“Due terzi dei nostri pazienti sono stati attaccati con le armi” afferma Christopher Mambula, responsabile dei programmi di MSF nella RDC. “Queste aggressioni sono avvenute nei campi per sfollati o nelle aree circostanti. Donne e ragazze venivano assalite quando uscivano per procurarsi legna o acqua o per lavorare nei campi”.
Alto tasso violenza tra donne sfollate
Il rapporto è il risultato dei dati raccolti in 17 progetti avviati da MSF a sostegno del ministero della salute in 5 province congolesi (Nord Kivu, Sud Kivu, Ituri, Maniema, Kasai centrale). Dal 2020 al 2022, i team di MSF hanno curato in media ogni anno 10.000 vittime, mentre nel 2023 il rapporto evidenzia l’aumento massiccio delle persone assistite (25.166). Nel 2024 il trend ha subito un’ulteriore accelerazione: solo nella provincia del Nord Kivu, tra gennaio e maggio, MSF ha assistito 17.363 persone vittime di violenza sessuale, il 69% dei casi trattati nel 2023 in 5 province.
Il tuo 5×1000 per EMERGENCY
Sud Sudan: MSF sospende le attività mediche a Yei in seguito a un attacco contro lo staff
24 settembre 2024 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha dovuto sospendere temporaneamente le attività di mediche a Yei, nello Stato dell’Equatoria Centrale in Sud Sudan, a causa di un grave incidente di sicurezza che ha coinvolto lo staff di MSF e di altre organizzazioni avvenuto venerdì 20 settembre. MSF condanna fermamente questa aggressione contro operatori sanitari in un’area dove le persone hanno già enormi difficoltà di accesso ai servizi sanitari.
“Siamo profondamente scioccati da questo inaccettabile atto di violenza contro l’assistenza umanitaria neutrale e indipendente alle comunità bisognose della zona” afferma Iqbal Huda, capo missione di MSF in Sud Sudan. “A causa di questo grave incidente, i nostri spostamenti e attività per le comunità di Yei e Morobo sono state sospese finché non avremo garanzie concrete che i servizi medici e umanitari e le attività salvavita possano continuare senza ostacoli nell’area”.
Intorno alle 15.00 di venerdì scorso, due veicoli di MSF chiaramente contrassegnati stavano tornando nella città di Yei dopo un’attività sul territorio, quando lungo la strada uomini armati hanno costretto lo staff di MSF ad uscire dai veicoli con la minaccia delle armi mentre li derubavano dei loro oggetti personali e appartenenti all’organizzazione. Gli uomini armati hanno poi portato con la forza un membro dello staff di MSF e di un’organizzazione partner nella boscaglia, lasciando che gli altri due membri dello staff di MSF -gli autisti- procedessero con le loro vetture.
Anche se i due membri dello staff rapiti sono stati rilasciati in sicurezza 24 ore dopo, questa è la terza aggressione contro organizzazioni umanitarie avvenuto negli ultimi tre mesi a Yei, a dimostrazione di un attacco sistematico all’azione medico umanitaria.
– COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE – Russia: MSF chiude operazioni nel paese dopo oltre 30 anni di attività
– COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE –
Russia: MSF chiude operazioni nel paese dopo oltre 30 anni di attività
16 settembre 2024 – Dopo 32 anni di attività nella Federazione Russa, Medici Senza Frontiere (MSF) ha dovuto chiudere le sue operazioni nel paese dopo che lo scorso agosto ha ricevuto una lettera dal Ministero della giustizia russo con la decisione di ritirare l’ufficio di MSF (centro operativo di Amsterdam) in Russia dal registro degli uffici affiliati e di rappresentanza delle ONG straniere.
“È con molto dispiacere che siamo costretti a chiudere le nostre attività nella Federazione Russa” afferma Yashovardhan, responsabile dei programmi di MSF in Russia. “Il lavoro della nostra organizzazione è guidato dai principi di indipendenza, imparzialità e neutralità e dall’etica medica, forniamo assistenza in base ai bisogni”.
MSF è presente in Russia dal 1992 e per oltre 30 anni ha svolto con successo decine di progetti, dall’assistenza ai senzatetto agli interventi di emergenza, fino alla collaborazione con il Ministero della Salute per il trattamento innovativo della tubercolosi. Abbiamo lavorato in diverse regioni del paese: da Mosca a San Pietroburgo, nella regione di Kemerovo, in Cecenia, Inguscezia, Daghestan e più recentemente nelle regioni di Arkhangelsk e Ivanovo, nonché nel sud della Russia a Belgorod e Rostov-on-Don.
Emergency – Rivedi ONLINE il Festival “Le persone”
– COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE – Nigeria nord-ovest, MSF: “1 bambino su 4 è malnutrito”
Nigeria nord-ovest, MSF: “1 bambino su 4 è malnutrito”
Screening MSF su 97mila bambini rivela crisi nutrizionale catastrofica
13 settembre 2024 – Un bambino su 4 sotto i 5 anni è malnutrito nelle aree di Shinkafi e Zurmi, nello stato di Zamfara, in Nigeria. È il risultato di uno screening di massa condotto a giugno da Medici Senza Frontiere (MSF) e dal ministero della Sanità, che rivela come i tassi di malnutrizione siano oltre il livello critico stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Dopo l’allarme lanciato mesi fa, MSF esorta le autorità sanitarie, le organizzazioni internazionali e i donatori a intensificare immediatamente gli sforzi per affrontare la crescente crisi di malnutrizione nello stato di Zamfara e in tutto il nord-ovest della Nigeria, una regione ancora non inclusa nel Piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite.
Su oltre 97mila bambini visitati in 21 diverse località urbane e rurali, il 27% è affetto da malnutrizione acuta e il 5% da malnutrizione acuta grave, inoltre le scorte di cibo terapeutico pronto all’uso (RUTF) per trattare questi bambini sono esaurite, poiché l’UNICEF ha interrotto le forniture all’inizio dell’anno.
La mancanza di una risposta umanitaria efficace rischia di far peggiorare lo stato dei bambini malnutriti, che in assenza di cure tempestive, andranno incontro a una malnutrizione acuta grave, mettendo a rischio la propria vita e la propria salute.
Circolo Alpini Soragna, cena a scopo benefico, aggiungi 23 posti a tavola – Domenica 29 settembre 2024 dalle ore 19
SCONFINATI FEST! Sabato 12 Ottobre 2024
COMUNICATO NEXUS ER: è aperta la partecipazione a un contest fotografico sul lavoro dignitoso e inclusivo-La scadenza per l’invio delle fotografie è il 30 settembre 2024
Nexus Emilia Romagna ETS, la Federazione dei Sindacati Somali (FESTU), l’Organizzazione Regionale Africana della Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC–CSI Africa), il Ministero
del Lavoro e degli Affari Sociali della Somalia (MoLSA), la Camera Somala del Commercio e dell’Industria Somala (SCCI) in collaborazione con la CGIL Lanciano Il concorso fotografico internazionale sul lavoro dignitoso e inclusivo Italia e Somalia insieme danno il via a una riflessione per immagini e parole sul tema del lavoro dignitoso e inclusivo, attraverso un concorso fotografico ad iscrizione gratuita, aperto a tutti senza distinzione di provenienza, professionisti e non.
Ucraina, MSF: “Pazienti trasferiti in ambulanza aumentati del 30%, continua l’impatto della guerra sulla popolazione”
8.000 pazienti trasferiti in sette mesi, 15% in ambulanze con terapia intensiva, 120.000 km al mese
3 settembre 2024 – In Ucraina, sono oltre 8.000 i pazienti trasportati dalle ambulanze di Medici Senza Frontiere (MSF) nei primi sette mesi dell’anno per essere trasferiti dalle strutture sanitarie in aree vicine alle linee del fronte verso ospedali più attrezzati per i loro bisogni medici e meno sovraccarichi. Rispetto ai sei mesi precedenti si è registrato un aumento del 30%, un dato che evidenzia l’allarmante e continuo impatto della guerra sulla popolazione, avverte MSF.
Più della metà dei pazienti presentava ustioni, ferite provocate da esplosioni o direttamente causate dai combattimenti e più del 15% dei pazienti trasportati quest’anno erano così gravi da richiedere il trasferimento in ambulanze appositamente attrezzate per la terapia intensiva. Tra questi 38 erano bambini, il più piccolo di soli 3 anni.
“Abbiamo bisogno di ambulanze attrezzate con la terapia intensiva per trasportare pazienti con lesioni gravi e problemi respiratori, come traumi cranici, ustioni, fratture multiple e danni agli organi interni. Questi pazienti hanno bisogno di ossigeno e di attrezzature come ventilatori” dichiara Maksym Zharikov, vicecoordinatore medico di MSF in Ucraina. “Il 60% dei pazienti che trasportiamo presenta ferite di guerra come traumi cranici, lesioni al tronco e agli arti, ai tessuti molli ed emorragie massive”.
MSF 00 giorni di guerra in Sudan: Risposta umanitaria fallimentare, mentre i bisogni medici aumentano
27 agosto 2024 – Oggi ricorrono 500 giorni dall’inizio della guerra in Sudan che ha scatenato la peggiore crisi umanitaria mai affrontata da questo paese. È vergognoso che le organizzazioni internazionali e i donatori non siano riusciti in oltre 16 mesi a fornire una risposta adeguata ai crescenti bisogni medici della popolazione, dalla terribile malnutrizione infantile alla diffusione di epidemie. Le pesanti restrizioni imposte da entrambe le parti in conflitto hanno limitato drasticamente le capacità di fornire gli aiuti necessari, afferma Medici Senza Frontiere (MSF).
I combattimenti tra le Forze di Supporto Rapido (RSF) e le Forze Armate Sudanesi (SAF), cominciati nella capitale Khartoum il 15 aprile 2023, si sono estesi in molte altre zone del paese, scatenando una crisi umanitaria senza precedenti. Il conflitto ha provocato decine di migliaia di morti e feriti. Tra aprile 2023 e giugno 2024, MSF ha curato 11.985 feriti di guerra negli ospedali supportati dall’organizzazione.
La violenza in Sudan ha dato origine alla più grave crisi di sfollati al mondo: secondo le Nazioni Unite, oltre 10 milioni di persone, ovvero 1 persona su 5 in Sudan, sono state costrette a fuggire dalle proprie case, andando incontro a numerosi spostamenti.
Nel frattempo, le soluzioni politiche alla crisi vacillano e la malnutrizione aumenta a causa dell’inflazione dei generi alimentari e della mancanza di forniture umanitarie. Oltre alla situazione disastrosa dcampo di Zamzam, nel Darfur settentrionale, i centri di alimentazione terapeutica di MSF in altre aree del Darfur, come El Geneina, Nyala e Rokero, sono pieni di pazienti, e lo stesso vale per i campi per sfollati nel Ciad orientale. Dall’inizio della guerra fino a giugno 2024, i team di MSF hanno curato 34.751 bambini con malnutrizione acuta.
“Oggi i bambini muoiono di malnutrizione in tutto il Sudan. Gli aiuti di cui hanno urgente bisogno arrivano a malapena e, quando arrivano, vengono spesso bloccati” afferma Tuna Turkmen, coordinatore delle emergenze di MSF in Darfur. “A luglio, per esempio, i camion con le forniture di MSF sono stati bloccati in due diverse località del Darfur prima di poter giungere a destinazione. Due camion sono stati trattenuti dalle RSF e uno è stato sequestrato da uomini armati non identificati”.
La situazione è critica anche nel Sudan orientale e centrale. “A sud di Khartoum, il blocco di forniture mediche e di personale internazionale diretto negli ospedali è durato diversi mesi. Sta diventando sempre più difficile fornire ai nostri pazienti l’assistenza medica di cui hanno bisogno, compresa quella per le donne in gravidanza e di pronto soccorso” dichiara Claire San Filippo, coordinatrice delle emergenze di MSF in Sudan.
MSF-Ebola: Vaccinazione durante epidemia riduce dell’84% il rischio di contrarre il virus
22 agosto 2024 – Pubblicato su Lancet Infectious Disease, un nuovo studio rivela che dopo 10 giorni dalla vaccinazione il rischio di essere infettati con il virus Ebola si riduce dell’84% nelle persone vaccinate rispetto a quelle non immunizzate. Lo studio ha analizzato i dati raccolti durante la più grande epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) tra il 2018 e il 2020 in cui sono stati registrati 3.470 casi e 2.287 decessi.
L’indagine è stata condotta da Epicentre, centro di ricerca epidemiologica di Medici Senza Frontiere (MSF), in collaborazione con l’Institut National de Recherche Biomédicale (INRB) e il Ministero della Salute pubblica della RDC. Lo studio, finanziato da MSF, si è concentrato sul vaccino rVSVΔG-ZEBOV-GP, l’unico contro Ebola raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per le persone ad alto rischio di contrarre il virus durante un’epidemia.
“I risultati dissipano le incertezze sulla reale efficacia del vaccino: è il primo studio pubblicato che valuta l’efficacia del vaccino rVSVΔG-ZEBOV-GP al di fuori di una sperimentazione clinica. È stato condotto durante la seconda più grande epidemia di Ebola mai registrata” afferma Sophie Meakin, epidemiologa di MSF.
Somministrato in una singola dose, il vaccino è utilizzato per la vaccinazione ad anello delle persone ad alto rischio di esposizione durante le epidemie. Questa strategia prevede la vaccinazione dei contatti (le persone che hanno avuto un contatto con un individuo infetto da virus Ebola), i contatti dei contatti, gli operatori sanitari e gli operatori in prima linea. Durante l’epidemia di Ebola 2018-2020 nella RDC, la vaccinazione è iniziata nell’agosto 2018 e sono state vaccinate oltre 300.000 persone.